ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Archivia 8 Febbraio 2018

FedericoOvunque – Benefit per le tifoserie multate a Padova

Il 3 dicembre ai tifosi della Spal in trasferta romana è stato impedito di introdurre allo stadio la storica bandiera raffigurante il volto di Federico Aldrovandi.
Federico fu ucciso nel settembre del 2005 a soli 18 anni. Fu ucciso da quattro poliziotti, “schegge impazzite”, che lo riempirono di botte arrivando a rompergli addosso due manganelli. Ma il suo volto esposto in curva è stato ritenuto “un atto offensivo e provocatorio nei confronti delle forze dell’ordine”.
Per mostrare la vita non dovrebbe servire né preavviso né autorizzazione: in risposta a questo vile divieto in tante e in tanti abbiamo raccolto l’appello lanciato da ACAD – Associazione contro gli abusi in divisa: far apparire Federico ovunque, a partire dalle tifoserie e dalle curve, in ogni luogo possibile delle nostre città, ricordandolo com’era da vivo.
Aldro appare ovunque e il suo sguardo sgretola le ipocrite velleità di far cadere nell’oblio la sua storia come quelle di chiunque abbia subito la violenza dello Stato.
Tantissime le adesioni alla campagna #FedericoOvunque: ancora una volta la risposta è stata la repressione. Non potendo impedire fisicamente l’accesso agli striscioni in tutte le partite, stanno fioccando multe e daspo a chi ha esposto striscioni, bandiere o cartelli con l’immagine di Federico.
Il 29 gennaio ai tifosi del Bologna in trasferta a Napoli è stato sequestrato lo striscione con tanto di multa di 166,66 euro. Così come a Parma, Torino, Firenze, Siena, Prato…
Questi gravissimi provvedimenti rivolti a cancellare la memoria di un ragazzo diciottenne e a cercare di insabbiare gli omicidi di stato, le morti per abusi di polizia, necessitano della solidarietà e di una risposta collettiva.
Giovedì 8 febbraio al Bios Lab – Spazio Autogestito vi invitiamo a partecipare a una serata benefit per le tifoserie multate:
h19 – presentazione ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus e proiezione docufilm “E’ stato morto un ragazzo” di Filippo Vendemmiati (ingresso 1€)
h20 – aperitivo benefit #FedericoOvunque
Aderiscono all’iniziativa ASD Quadrato Meticcio Football e Polisportiva SanPrecario
+++durante tutta la serata sarà presente il banchetto di FuoriNorma+++

In nome del decoro

“Oggi l’allarme securitario è un tutt’uno con lo spostare l’accento sul decoro, sul senso dello spazio pubblico e su chi ha il permesso di attraversarlo”, così Giuliano Santoro dà il la all’acuta e complessa discussione che la Pisanello presenta nel suo libro.
Le politiche securitarie e repressive attuate nel nostro paese e acuitesi ancor più in questo ultimo anno con i decreti Minniti Orlando, stanno generando un’incessante e profonda trasformazione dello Stato di Diritto, stanno ledendo ancor di più il significato di “diritto”, che sembra essere, laddove ci sia, una generosa concessione, e non piuttosto una pietra salda e radicata, frutto di lotte pagate a caro prezzo, sopra cui chiunque possa poggiarsi. La guerra che si sta portando avanti contro il diverso, lo svantaggiato, l’emarginato rappresenta la lotta per il mantenimento di una “sicurezza” che dai piani alti ci dipingono come conseguenza diretta di tutte le soggettività di cui sopra, ritenute indecorose e che guarda caso meno degli altri possono contare su diritti e tutele.
Il campo su cui si gioca questa brutta partita è lo spazio urbano, che incarna nelle sue diverse espressioni l’immaginario del decoro, così come dell’indecoroso.
La priorità è mettere a valore lo spazio urbano, attraverso fenomeni come la gentrificazione e la creazione delle città-vetrina, fenomeni che hanno chiaramente lo scopo di dividere le nostre città, ampliare i gap e ghettizzare i territori.
Carmen Pisanello affonda in questo immaginario, offrendo un’analisi a tutto tondo sulla questione, attingendo al dibattito pubblico sui media, così come alla cronoca e alla politica.
Ne parliamo con Carmen Pisanello, ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa), Mario Oiram (Radio Onda Rossa) e MuriSicuri (progetto solidale).
Aperitivo a sostegno di ACAD
venerdì 16 febbraio dalle ore 18:30
Ingresso grautito
Iniziativa promossa da Csoa Sans Papiers e ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa

Raccolta Fondi per le multe pervenute alle tifoserie dopo la campagna #FedericoOvunque

federico ovunque

#FedericoOvunque : La memoria non si nega. La memoria non si autorizza.

federico ovunque

Contro la ferocia degli aguzzini che una notte d’autunno spensero i suoi sogni di ragazzo, strappandolo alla vita e ai suoi affetti più cari.

Contro la ferocia degli apparati di polizia che tentarono con menzogne, diffamazioni, insabbiamenti di nascondere la verità.

Contro la ferocia di chi dinanzi ad ogni tragedia dichiara che “le responsabilità individuali saranno perseguite”.

Contro l’ipocrisia del cordoglio istituzionalizzato.

Contro l’ipocrisia di coloro che si ricordano di Federico solo sotto elezione dopo aver votato le leggi liberticide ad uso ed abuso di chi ne vorrebbe negare il ricordo.

Contro la violenza pubblica ed ufficiale con la quale si ha l’intenzione di impedire la libera espressione del pensiero e colpire chi dissente.

Federico è entrato ed entra. Perché per mostrare la vita non dovrebbe servire né preavviso né autorizzazione. Aldro è apparso ovunque. Il suo sguardo ha sgretolato le ipocrite velleità di far cadere nell’oblio la sua storia come quelle di chiunque abbia subito la violenza dello Stato.

Molte voci si sono fatte una sola voce. Non stupisce che proprio dagli stadi, luoghi di passione, essa si sia elevata: “Noi non dimenticheremo mai Federico e tutti gli altri. Noi non tollereremo che riaccada. Federico entra ed entrerà ovunque!”
Nei giorni successivi al lancio della campagna #FedericoOvunque, sono iniziate le molte segnalazioni di abusi ed intimidazioni messi in atto nei confronti di tifosi e gruppi Ultras, colpevoli di avere desiderato introdurre o di avere introdotto all’interno degli stadi vessilli recanti l’immagine del viso di Federico o striscioni in suo onore.
Non ci è stato difficile prevedere cosa poi di fatto è accaduto.
Una vergogna senza fine con multe di migliaia di euro a Torino, le sanzioni per la coreografia dei tifosi del Parma a Terni, la multa a Napoli per i bolognesi in trasferta o quella per la Genova blucerchiata, le pezze strappate ai tifosi di Siena e Prato con ripercussioni sanzionatorie verso le rispettive società, le ignobili dichiarazioni del giudice sportivo che ha descritto il volto di Federico come “provocatorio” nei confronti delle forze dell’ordine. Può bastare?

Forse certi “gentiluomini” hanno sperato che tutto si sarebbe esaurito con il momento, grazie anche alla complicità dei media che tranne rare eccezioni hanno ignorato l’iniziativa nonostante il grande successo. Hanno sperato e sperano di trovare terreno libero, una volta ritornato il silenzio, e in facilità punire ed isolare i singoli tifosi “responsabili”, relegarli nella condizione di difficoltà economica e portare all’esasperazione certe situazioni già drammatiche per la forte repressione.
Noi crediamo che essi abbiano fatto male i loro conti.
Nessuno sarà lasciato solo!
Per questo motivo domandiamo la massima condivisione e diffusione, appellandoci alla solidarietà popolare che unita può dare l’ennesima lezione a chi ci vuole repressi e ammaestrati.
Come Acad sin dal principio abbiamo espresso la nostra disponibilità a supportare con i nostri avvocati e con la promozione di una raccolta fondi, i tifosi che hanno necessità di un aiuto relativamente alle ritorsioni subite a seguito della loro adesione alla campagna per Federico.

Per questo chiediamo a chiunque voglia contribuire al pagamento delle multe di fare una piccola donazione al conto:

IBAN: IT 90 A 08327 03223 000000022624
Intestato ad: A.C.A.D. ASSOCIAZIONE CONTRO GLI ABUSI IN DIVISA ONLUS
specificando come causale “donazione per multe #FedericoOvunque”.
oppure tramite PayPal 

Anche un piccolo contributo unito a molti altri, può essere molto importante.

La solidarietà è la nostra arma, uniti!
ACAD -Associazione Contro gli Abusi in Divisa

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Federico Ovunque la campagna di Acad raccontata nel giorno del suo 4 anno di attività

Federico Ovunque!  17 febbraio 2018, a Roma, viene presentata la nuova campagna di tesseramento 2018 di Acad, l’associazione contro gli abusi in divisa che compie 4 anni di attività
Federico Aldrovandi
Presentazione del cortometraggio prodotto da Acad “Noise” di Carmine Cristini e “Figli come noi” di Rosso Fiorentino


all’interno della campagna di tesseramento 2018 è per sostenere la mobilitazione di tante e tanti in modo da far apparire il volto di Federico Aldrovandi non solo all’interno degli stadi ma dappertutto, in ogni luogo denominata #FedericoOvunque.

Maggiori info :

  1. il sito di acad italia, come tesserarsi ?
  2. la presentazione della campagna di tesseramento 2018 
  3. Noise il cortometraggio di acad, intervista a Carmine Cristini, regista.
  4. Figli come Noi il Film di Rosso Fiorentino – recesione a cura di Nocturno

 

Luci della città/Stefano Cucchi

Domenica 21 gennaio
Csoa Forte Prenestino

Ore:17.00 nel foyer di TEATROFORTE incontro
FRAGILITA’ e ABUSI- Il teatro come racconto politico. Parteciperanno:
Rita e Giovanni Cucchi, Scarceranda – Radio Onda Rossa, ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus, Teatroforte, Pino Carbone, Francesca De Nicolais.

ore 18.30 spettacolo
LUCI DELLA CITTA’/STEFANO CUCCHI
con: Francesca De Nicolais
regia: Pino Carbone
La sensazione è quella di assistere a uno spettacolo che non dovrebbe avere luogo.
Perché di Stefano Cucchi, a teatro, non si dovrebbe parlare.
Perché è una storia che nessuno vuole sentire. Perché non c’è niente da rappresentare.
Un ragazzo di 31 anni è morto mentre era sotto la custodia dello Stato, per usare un’espressione da libro di denuncia, o da teatro di narrazione.
Per usare un’espressione che userebbe chi riesce a restare virtuosamente lucido di fronte alle tragedie.
Io questa virtù non la possiedo, quindi “perdonate la mia incoscienza incivile”.
Un ragazzo di 31 anni è morto. punto.
È entrato in carcere sulle sue gambe, è uscito cadavere dal reparto di medicina protetta di un ospedale una settimana dopo. punto.
Senza poter vedere i suoi familiari. punto.
Senza potersi neppure cambiare i vestiti e la biancheria. punto.
Sul suo corpo sfigurato vistosi segni. punto.
In quel letto d’ospedale i sudori acidi di una solitaria astinenza. punto.
E a capo.
In scena, l’attrice fa la regia a se stessa, passando per Charlot , il vagabondo nei cui panni, sempre troppo grandi per il suo esile corpo, Charlie Chaplin ha vestito tutti gli ultimi, e nel film “Luci della città” si improvvisa improbabile boxeur, come lo era Stefano Cucchi, che praticava boxe a livello amatoriale. Un improbabile peso piuma.
Nell’epoca in cui tutti reclamano spiegazioni razionali, la parola, il corpo, l’azione, reclamano il loro diritto ad essere anche parola, corpo e azione poetica. Anche invocazione. Anche bestemmia. Anche ritmo o soltanto rumore. Rivendicano il loro diritto alla scostumatezza. I peggiori delitti si sono consumati in nome della buona educazione.