ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Contro la censura dei principali media nazionali

Ieri una delle tifoserie più importanti d’ Italia ha riscritto con la forza popolare e collettiva la sentenza sulla morte di Riccardo Magherini.
Una coreografia ricca di significati, di amore, di solidarietà, ma anche di lotta e dissenso per l’ assoluzione dei 4 carabinieri imputati e per un intero sistema di potere che si è autoassolto.
La risposta al gesto più forte che sia mai stato fatto da una curva contro il sistema abusi e a solidarietà di una famiglia che ha subito un’immensa ingiustizia, è la censura da parte dei principali tg e giornali nazionali.
Vi chiediamo di diffondere il più possibile la coreografia della Curva Fiesole e il comunicato di spiegazione della stessa.
Questo il comunicato della tifoseria viola:
“La coreografia di oggi e stata dedicata, come avete potuto vedere, a RICCARDO MAGHERINI.
Riky, oltre ad aver giocato nelle giovanili della fiorentina, era un ragazzo nato e cresciuto a Firenze, uno di noi. Non possiamo e non vogliamo dimenticarlo dopo la vergognosa sentenza che ha assolto dei vigliacchi con la divisa addosso che lo hanno ucciso. Quello che abbiamo fatto oggi rimarrà indelebile nella storia ma soprattutto vogliamo rimanga indelebile nella memoria di Brando, il figlio di Riky, che quando sarà più grande saprà che suo padre non è quello che hanno descritto loro, ma che era un ragazzo di Firenze ucciso ingiustamente e per il quale c’è un popolo intero, quello fiorentino che chiede giustizia e verità. RICCARDO MAGHERINI VIVE NE CUORE DI FIRENZE
UNOVEDUESEI-CURVA FIESOLE”
#RikyOvunque
#NoAllaCensura

 

SENTENZA MAGHERINI: Attivisti/e Acad “sequestrati” fino a notte fonda in commissariato.

Ieri sera Acad l’Associazione contro gli Abusi in Divisa è stata vittima di un abuso da parte delle forze di polizia. Alcuni nostri attivisti e attiviste di Roma, in procinto di affiggere uno striscione di solidarietà e denuncia rispetto alla sentenza della Cassazione sull’omicidio di Riccardo Magherini, sono stati fermati e circondati da una decina di Volanti e da un blindato in zona Colosseo per essere successivamente tradotti nel vicino commissariato “Viminale”. Quattro ore di fermo per non aver fatto nulla, in quanto al momento del controllo non era stato aperto nessuno striscione e già gli attivisti avevano consegnato spontaneamente i documenti spiegando il motivo della loro presenza. Durante la permanenza in commissariato sono state perquisite le macchine e sequestrati uno striscione, un gruppo elettrogeno e un proiettore di proprietà di un attivista. Inoltre due attivisti sono stati tradotti con due volanti, senza alcun motivo visto che già era stata accertata la loro identità, al centro di identificazione di Torcervara per il fotosegnalamento in quanto organizzatori della manifestazione.
Quattro ore di attesa per una denuncia di manifestazione non autorizzata, reato tra l’altro depenalizzato e convertito in sanzione amministrativa.
Solo alle ore 02,40 in piena notte è avvenuto il rilascio degli attivisti e delle attiviste.
Una modalità intimidatoria con pochi precedenti e con un uso sproporzionato di uomini e mezzi, visto che al momento del fermo non si era ancora svolta nessuna iniziativa, e che racconta bene il clima politico e quale sia l’atteggiamento nei confronti di chi lotta per denunciare gli abusi e le violenze accadute nel nostro Paese.
Possiamo solo dire che siamo pronti sin da ora a riprendere iniziativa pubblica per denunciare la vergogna della sentenza Magherini, al fianco della famiglia e di tutte le persone che in queste ore stanno manifestando la loro rabbia e indignazione, e per affermare che nessuna minaccia o abuso fermerà la nostra lotta.

RICCARDO MAGHERINI: TUTTI ASSOLTI PERCHÉ TROPPO ASSASSINI. “Ucciso due volte,da infamia e impunità”

È devastante, la Cassazione ieri ha annullato le condanne ottenute in appello per i tre assassini in divisa che il 3 marzo 2014 hanno strappato la vita di Riccardo Magherini, una vergogna senza precedenti in Italia. Due condanne pronunciate dai giudici di primo e secondo grado improvvisamente annullate dalla Cassazione senza rinvio “perchè il fatto non costituisce reato”.
Per la giustizia italiana è finita qui. TUTTI ASSOLTI. Riccardo è morto da solo.
Nel nostro paese soffocare un uomo che chiedeva aiuto “non costituisce reato”.
Prendere a calci un uomo immobilizzato a terra “non costituisce reato”, picchiarlo ripetutamente come hanno riferito ben 14 testimoni “non costituisce reato”.
Intimidire testimoni nel cuore della notte “non costituisce reato”.
Insabbiare e depistare le indagini fin dai primi momenti “non costituisce reato”.
Quel video terribile che documenta la morte di Riccardo stretto al suolo mentre urla invano pensando a suo figlio non è prova di reato.
Tutto normale, tutto concesso se hai una divisa.
Normali sono anche le numerose lesioni sul corpo di Riky, le ecchimosi trovate sul cadavere, i segni della violenza subita quella notte: dalla “frattura costale e dello sterno” alle varie emorragie interne tra cui quella al fegato in corrispondenza dei calci subiti e l’accanimento su un corpo già morto, già viola, già in silenzio.
Se è un incubo qualcuno ci svegli.
Una famiglia distrutta, amici, solidali, gente comune, tutti scioccati per questa mazzata clamorosa: TUTTI ASSOLTI.
È un momento difficilissimo ma abbiamo il dovere di non mollare, di stare vicini e uniti, per Riky e perché non accada mai più.
Per questo chiediamo a tutti e tutte di mobilitarsi in questi giorni con striscioni, presidi, proiettando i video di Riccardo in iniziative, qualsiasi cosa ricordi Riky e la vergogna di questa assoluzione, in tutta Italia, ovunque. E soprattutto partendo dalla città di Firenze, una città che piange ferita.
Chiediamo a tutti e tutte di venire ad urlare l’indignazione e la rabbia per le strade di Firenze già da domani, nel “Corteo contro razzismo e repressione – Fermiamo il DL Salvini!” che si terrà il 17 novembre per le vie del centro, organizzato da varie realtà sociali.
Chiediamo a tutti di unirsi perché sia anche e soprattutto un momento per ricordare Riky e la vergogna infinita di questa assoluzione.
Chiediamo a tutti di unirsi per far capire che non finisce qui, per dimostrare che la nostra Giustizia è diversa dalla loro: ribaltiamo questa sentenza con la forza popolare, tutti uniti, possiamo farlo.
Questo Stato continua a reprimerci e ad autoassolversi nei continui abusi di potere commessi. Questo Stato continua con le sue azioni di “ordine e disciplina” per gli incompatibili, per gli Ultras, per i poveri, per chi lotta, e continua a garantire impunità per i sui sicari.
Ribaltiamo questa sentenza con la forza collettiva, Firenze, come tutta l’Italia, sa la verità. La Firenze popolare sa com’é andata, lo Stato ha ucciso Riky e si è autoassolto, ma questa sentenza non cancella quello che tutti sanno: che sono degli assassini.
Comando dei Carabinieri di Borgo Ognissanti.
Da lì partì la pattuglia che andò a “soccorrere” Riccardo Magherini.
Da lì partì la pattuglia che andò a “soccorrere” le due ragazze statunitensi fuori da una nota discoteca fiorentina.
Riccardo a casa non ci è più tornato, le due studentesse si, dopo essere state stuprate e violentate.
Non ci parlate di mele marce, non ci parlate di casi isolati.
La divisa è abuso, è prepotenza, vigliaccheria, è parte integrante di un sistema marcio che inizia con i depistaggi e finisce con le assoluzioni.
E impunità.
La vostra sicurezza uccide, stupra, discrimina, molesta.
Domani partiremo con il corteo cittadino proprio sotto le finestre di quella caserma.
Chiudetele, chiudetele bene perché grideremo forte che la vostra sicurezza uccide.

#RiccardoInOgniCittà

DOMANI ORE 15:30, PIAZZA OGNISSANTI, ANCHE E SOPRATTUTTO PER RIKY E PERCHÉ NON ACCADA MAI PIU’: https://www.facebook.com/events/250738355619031/

ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa-Onlus)

Presidio solidale al processo Cucchi-Bis

Presidio solidale al processo Cucchi-Bis.
La Pelle di Stefano è la pelle di tutti noi.
Giovedi 27 settembre, ore 9:30, Tribunale Penale di Roma, Piazzale Clodio.

9 anni fa moriva Stefano Cucchi. Da allora, la verità su quei maledetti sette giorni ancora non è emersa. Dopo un primo lungo processo, conclusosi con un nulla di fatto e l’assoluzione degli appartenenti alla polizia penitenziaria e dei medici indagati, un nuovo procedimento penale, denominato Cucchi-bis, sta cercando di fare luce sugli elementi, vecchi e nuovi, mai o non del tutto analizzati.
Cinque Carabinieri, gli stessi che incontrarono Stefano quella notte, si trovano oggi ad essere indagati. Dopo la prima parte di udienze, in cui si è svolto l’esame dei testimoni dell’accusa, il 27 Settembre 2018 inizieranno le deposizioni dei testimoni, chiamati dalla difesa dei cinque Carabinieri indagati. Un momento fondamentale per il futuro di questa storia si sta svolgendo, pertanto, tra le mura del Tribunale Penale di Piazzale Clodio.
Il pratone della Sapienza, gremito in maniera irraccontabile, ha sancito una presa di posizione di questa città: le vicende di Stefano non sono esclusivamente un fatto di cronaca e una città umana e solidale si è stretta nella commozione e nella rabbia guardando il film “Sulla mia pelle”, che tanto ha fatto arrabbiare i sindacati di polizia.
Ma non ci fermiamo qui, quella spinta popolare della proiezione del 14 Settembre va riportata nelle piazze per mostrare la vicinanza alla famiglia di Stefano, che nonostante gli innumerevoli attacchi, combatte ancora con le unghie e con i denti.
Perché siamo stanchi degli abusi di chi indossa una divisa.
Perché ne abbiamo abbastanza di una parte di magistratura silente e complice.
Perché la pelle di Stefano, in fin dei conti, è la pelle di tutti noi.

Giovedì 27 Settembre, ore 9:30 Piazzale Clodio.
Per Stefano e per tutti coloro che non sono stati raccontati.
Esserci, ora più che mai.

Sapienza Clandestina
ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus
Alterego – Fabbrica dei diritti

SAMUELE, PICCHIATO SENZA PIETÀ


Nuovo e gravissimo episodio di violenza messa in atto contro i tifosi da parte delle Forze dell’Ordine.
Una mattanza che ha visto protagonisti il reparto DIGOS di Imperia e il reparto celere di Genova nei confronti dei tifosi viareggini rincorsi e picchiati selvaggiamente in un autogrill in zona Castellaro (Imperia). Domenica 13 maggio, i tifosi del Viareggio erano partiti per Sanremo sprovvisti di biglietto che pensavano di poter acquistare direttamente sul luogo in quanto non vi era stata alcuna comunicazione (da parte della Questura) della necessità di un biglietto nominale che prevede l’acquisto entro il giorno prima della gara, la questura di Imperia ha quindi intimato ai tifosi di tornare indietro verso casa senza poter assistere alla partita. Le FFOO che scortavano i tifosi al ritorno, hanno messo in atto un violento e totalmente immotivato attacco in un autogrill dove i viareggini si erano fermati per un guasto al motore del pulmino, la celere ha prima provocato e poi manganellato incomprensibilmente i tifosi disarmati e increduli di ciò che stava accadendo.
Samuele, un tifoso diversamente abile senza una gamba, è stato colpito ripetutamente ad un braccio e poi, già a terra, manganellato alle spalle riportando gravi lesioni alla spina dorsale con due vertebre rotte “Frattura di T10 e T11”. Altri tifosi sono rimasti feriti con punti di sutura e traumi vari.
Samuele aveva i pantaloncini corti e mostrava chiaramente i segni della sua disabilità, ci chiediamo come sia possibile compiere un gesto così inumano tale da ferire un ragazzo senza una gamba.
Esprimiamo a Samuele e a tutti i tifosi colpiti la nostra totale solidarietà e il nostro supporto in questo forte abuso subito. Nelle prossime ore prepareremo in collaborazione con i diretti interessati e il loro legale un racconto dettagliato della vicenda e chiediamo la massima attenzione e solidarietà su questo abuso inaccettabile.
Nella foto: Samuele a terra dopo i fatti ed una breve dichiarazione al giornale “la Nazione” rilasciata dell’avvocato della vittima Simone Bonaldi.

ACAD – Associazione Contro gli Abusi in Divisa

Processo Traore: il 2 maggio la prima udienza a Palmi

Mercoledì 2 maggio, presso il Tribunale di Palmi, inizierà il processo per l’omicidio di Sekine Traorè, ucciso l’8 giugno 2016 nella Tendopoli di San Ferdinando, nel corso di un intervento dei Carabinieri. In quell’occasione, dopo una lite nella tenda adibita a bar, alcuni migranti avevano richiesto un intervento dei carabinieri per tranquillizzare un ragazzo.
Arrivarono sul posto 3 diverse pattuglie, 2 dei carabinieri ed una della polizia, per un totale di 6 agenti.
Nonostante la palese superiorità numerica (6 contro 1) Sekine venne ucciso con un colpo di pistola all’addome sparato da un carabiniere.
Dopo il rinvio a giudizio del carabiniere per eccesso colposo di legittima difesa, disposto un seguito all’udienza preliminare del 30 novembre scorso, mercoledì 2 maggio si terrà la prima udienza davanti al tribunale in composizione monocratica.
Il processo ha visto anche il riconoscimento di ACAD come parte civile.
Per mercoledì 2 maggio dunque saremo davanti al tribunale di Palmi per pretendere ancora verità e giustizia per Sekine Traore e per tutte le vittime di abusi da parte delle forze dell’ordine.
Sekine era un bracciante agricolo che aveva lasciato il suo paese in cerca di un futuro e che è finito ammazzato da un carabiniere in un ghetto di stato.
Per questi motivi il primo maggio saremo in piazza a Reggio Calabria insieme ai braccianti delle campagne del Sud e per le stesse ragioni ci appelliamo a tutte le realtà sensibili al tema e a tutte le realtà che operano nella piana al fianco dei braccianti, a partecipare al presidio previsto per le ore 9 del 2 maggio davanti al Tribunale di Palmi, in contemporanea alla prima udienza del processo.

ACAD – Associazione Contro gli Abusi in Divisa ONLUS

Adesioni (in aggiornamento):
Sportello Legale Autogestito – Lamezia Terme
Progetto Diritti
CoSMi (Comitato Solidarietà Migranti) – Reggio Calabria
CSC Nuvola Rossa – Villa San Giovanni
Campagna LasciateCIEntrare
La Kasbah – Cosenza
Potere al Popolo! – Calabria
Coordinamento Lavoratori Agricoli USB
Confederazione USB – Calabria
SOS Rosarno
Collettivo Autogestito Casarossa40 – Lamezia Terme
Associazione Culturale Cotroneinforma – Cotronei
Fuorimercato, autogestione in movimento
Diritti a Sud – Nardò
Sfruttazero