ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Archivia 30 Novembre 2018

Cagliari, ragazzo di 32 anni muore durante un fermo

ATTENZIONE
Un ragazzo di 32 anni è morto a Cagliari durante un fermo di polizia quest’oggi all’alba.
Stiamo cercando di chiarire cosa sia successo attraverso i nostri contatti.
Chiunque avesse informazioni utili ci scriva ed anche chi potrebbe trovarne vivendo in loco.
E’ indispensabile agire in fretta in questi casi.
Fonte: www.sardiniapost.it/cronaca/muore-allalba-viale-santavendrace-inutili-soccorsi-dinamica-chiarire/

Seguiranno aggiornamenti

Aggiornamento ore 16:30
MATTIA SAU è il nome del ragazzo di 32 anni morto questa mattina tra le 5:30 e le 6:30 durante un fermo di polizia a Cagliari in viale sant’ Avendrace, il ragazzo è di Iglesias, Italy, cittadina vicina. Domani verrà effettuata l’ autopsia ed è assolutamente necessario aiutare la famiglia con la nomina di consulenti di parte fidati.
Chiunque abbia notizie della storia di Mattia ci contatti con la massima urgenza anche attraverso il numero verde 800588605.
Sono utili segnalazioni anche a Chi l’ha visto?
GRAZIE

01.12.2018
Aggiornamento ore 00.20

Una grossa rete di solidarietà si è mossa in tutta Italia per contattare la famiglia, per fare indagini, per organizzare il supporto legale, per andare sul posto.
Chi ha commesso tutto questo dormirà male stanotte sentendo il fiato sul collo di una solidarietà popolare organizzata e forte.
Rinnoviamo l’appello a contattarci per segnalare qualsiasi informazione sulla morte di Mattia.

Aggiornamento ore 13.40
Prosegue da stamattina l’autopsia sul corpo di Mattia Sau. L’esame è stato disposto dalla Procura di Cagliari per accertare le cause del decesso.

VLAD arriva in Sapienza! Presentazione del vademecum

Hai mai visto o sentito parlare di abusi in divisa?
Probabilmente conosci Stefano Cucchi, Federico Aldrovandi o magari il caso Diaz. La prossima vittima potresti essere tu.
Come difendersi?
AlterEgo e Acad si sono posti questa domanda ed è così che nasce V.L.A.D.

V.L.A.D. è il primo vademecum legale contro gli abusi in divisa.

Scopriamo di cosa parla e affrontiamo il tema, insieme a tanti ospiti, Martedì 4 Dicembre a Giurisprudenza, nella Sala Lauree alle ore 15.00.

13/12 NIGHT

Matricola aprirà le porte di Casale Alba Due nella splendida cornice del Parco di Aguzzano in una data dal grande valore simbolico, il 13/12, con dibattito, cibo e musica insieme a molti ospiti.

Matricola è la storia di tante persone che si sono incontrate e hanno deciso di raccontarsi e raccontare, di lottare insieme “contro il mostro di cemento”. Per questo, dopo due anni dalla fondazione del blog, matricola è diventata un’associazione che entrerà nelle carceri con laboratori e corsi, ma soprattutto con la voglia di abbattere il muro dello stigma sociale.

Insieme a Matricola in questa giornata di lotta e festa contro il carcere parteciperanno:

– ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus & Alterego – Fabbrica dei diritti parleranno di V.L.A.D vademecum contro gli abusi in divisa
– Radio Onda Rossa 87.9 racconterà la nuova Scarceranda – Radio Onda Rossa 2019
– Vale la Pena & Semi di Libertà ONLUS porteranno le loro birre artigianali
– Sovverti la Metropoli farà ballarw
– Edizioni il galeone. presenterà il nuovo libro di Edmond “Mi Chiamano Sbandato”
– Matricola xx lancerà la sua inchiesta sul carcere bianco

PERCHÉ NOI DI CARCERE NON VOGLIAMO PIÙ’ NE’ VIVERE NE’ MORIRE

free entry
cena a prezzi popolari
banchetti con materiale delle varie associazioni

Presentazione VLAD + Proiezione SULLA MIA PELLE

CineSpritz & CSOA Gabrio presentano:
ORE 18:30
PRESENTAZIONE V.L.A.D. Vademecum Legale contro gli Abusi in Divisa
A cura di ACAD e Alterego
A seguire CENA UP TO YOU
Proiezione del film :
SULLA MIA PELLE – Gli ultimi 7 giorni di Stefano Cucchi
(2018)
di Alessio Cremonini

CineSpritz & CSOA GABRIO sono felici di ospitare la prima presentazione torinese del progetto V.L.A.D. Vademecum Legale contro gli Abusi in Divisa.
Saranno presenti le associazioni Alterego – Fabbrica dei Diritti e ACAD – Associazione contro gli abusi in divisa, che da mesi stanno portando avanti congiuntamente questo progetto.
V.L.A.D. è un progetto che nasce dalla sentita esigenza di riappropriarsi del sapere giuridico per contrastare gli abusi e trasformare la conoscenza giuridica, attraverso la sua diffusione, in uno strumento di garanzia e di autodifesa per tutt* le persone che vivono nel nostro paese.
Il Vademecum è un lavoro che nasce dal basso, dai racconti e dalle esperienze di tutt*, e che si rivolge a tutte e tutti raccontando quali sono i diritti che ogni persona ha quando incontra le Forze di Pubblica Sicurezza e quali i doveri che queste ultime DEVONO rispettare, al fine di incrementare la consapevolezza e la capacità di autodifesa di ogni persona.

Appello per Bholi Kaies

Diffondiamo e sottoscriviamo l’appello ad essere presenti domani 21 NOVEMBRE al TRIBUNALE di IMPERIA.

“Siamo nel 2015, giugno per la precisione, un giugno insolitamente piovoso e fresco. Riva ligure, pochi chilometri da San Remo, davanti ad un supermercato. Nel parcheggio un uomo fugge all’improvviso inseguito da altre due persone. La corsa finisce cercando di scavalcare il guardrail, una breve colluttazione, gli inseguitori tengono a terra il fuggitivo e nel mezzo del trambusto si qualificano come carabinieri, un passante li aiuta a bloccare la persona che si trova sdraiata sul selciato. L’uomo tratto in arresto si chiama Bholi Kaies, viene caricato su un’auto. L’operazione fila via liscia, sembra normale routine, una storia di cronaca come ne accadono a centinaia ogni giorno, anche se Kaies non tornerà mai più a casa dalla sua famiglia perché esce in coma dal comando dei carabinieri di Santo Stefano.
La causa del decesso inizialmente pare ignota, poi l’autopsia emette un verdetto inquietante: morte a causa di stress celebrale avvenuta in conseguenza di una compressione violenta della cassa toracica, tradotto qualcosa o qualcuno sopra il suo petto gli ha impedito di respirare al punto che il cervello, in carenza di ossigeno, ha smesso di funzionare.
Nei giorni seguenti un carabiniere viene trasferito, si scopre che gli era stata recapitata una lettera di minacce, pare anche che alla procura arrivi una foto in cui sono ritratte le presunte violenze su Bholi all’interno della caserma. Il procuratore del tribunale di San Remo, Cavallone, il quale si era subito affrettato a dire che non eravamo di fronte ad un altro caso Cucchi, si trova costretto in seconda battuta ad istituire un processo a danno di due militari dell’arma, ammettendo che lo stato avrebbe in qualche modo dovuto farsi carico di quella morte.
Ora siamo a novembre 2018, tre anni dopo, la tramontana soffia e la sera viene buio presto. La terza udienza del processo è vicina e si sono già ascoltate alcune testimonianze costituite parte civile. La prossima udienza sarà mercoledì 21 novembre. Chiediamo di venire ad assistere, di partecipare, di tenere alta l’attenzione su questo caso. Lo chiediamo a tutte quelle persone che ritengono inammissibile che si possa morire a causa di violenze subite da parte delle forze dell’ordine. Lo chiediamo alle persone che pensano che le vite ed i corpi di chi ha un colore della pelle diverso o la fedina penale non intatta valgano come tutte le altre. Lo chiediamo a chi riconosce l’abuso di un potere che liquida le vite e i corpi che non può e non riesce a conformare e controllare.
Lo chiediamo anche alla luce di tutti i casi precedenti, molti in Italia, sperando serva a far sì che non debba accadere più. Ci vediamo in tribunale.”

Circolo Arci Camalli (ACPO)
Arci provincia di Imperia
SA Babilonia
CSA la talpa e l’orologio
Cassa di resistenza del ponente Ligure
Acad

SENTENZA MAGHERINI: Attivisti/e Acad “sequestrati” fino a notte fonda in commissariato.

Ieri sera Acad l’Associazione contro gli Abusi in Divisa è stata vittima di un abuso da parte delle forze di polizia. Alcuni nostri attivisti e attiviste di Roma, in procinto di affiggere uno striscione di solidarietà e denuncia rispetto alla sentenza della Cassazione sull’omicidio di Riccardo Magherini, sono stati fermati e circondati da una decina di Volanti e da un blindato in zona Colosseo per essere successivamente tradotti nel vicino commissariato “Viminale”. Quattro ore di fermo per non aver fatto nulla, in quanto al momento del controllo non era stato aperto nessuno striscione e già gli attivisti avevano consegnato spontaneamente i documenti spiegando il motivo della loro presenza. Durante la permanenza in commissariato sono state perquisite le macchine e sequestrati uno striscione, un gruppo elettrogeno e un proiettore di proprietà di un attivista. Inoltre due attivisti sono stati tradotti con due volanti, senza alcun motivo visto che già era stata accertata la loro identità, al centro di identificazione di Torcervara per il fotosegnalamento in quanto organizzatori della manifestazione.
Quattro ore di attesa per una denuncia di manifestazione non autorizzata, reato tra l’altro depenalizzato e convertito in sanzione amministrativa.
Solo alle ore 02,40 in piena notte è avvenuto il rilascio degli attivisti e delle attiviste.
Una modalità intimidatoria con pochi precedenti e con un uso sproporzionato di uomini e mezzi, visto che al momento del fermo non si era ancora svolta nessuna iniziativa, e che racconta bene il clima politico e quale sia l’atteggiamento nei confronti di chi lotta per denunciare gli abusi e le violenze accadute nel nostro Paese.
Possiamo solo dire che siamo pronti sin da ora a riprendere iniziativa pubblica per denunciare la vergogna della sentenza Magherini, al fianco della famiglia e di tutte le persone che in queste ore stanno manifestando la loro rabbia e indignazione, e per affermare che nessuna minaccia o abuso fermerà la nostra lotta.