ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Archivia 16 Marzo 2017

Stream of Musicness

Venerdì 17 marzo dalle ore 16 negli studi di Radio Città Aperta ospite di Skatèna Anétaks @Stream of Musicness​ un rappresentante di ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus che presenterà il progetto e il cortometraggio NOISE, la cui prima proiezione ci sarà il 31 marzo presso il SCCA – Spazio Comune Cinema Aquila.

15 marzo giornata internazionale contro la brutalità e gli abusi di polizia

In alcuni paesi del mondo, Canada, Belgio, Svizzera, il 15 marzo è, da ventuno anni la giornata internazionale contro la brutalità e gli abusi di polizia. Un’occasione di mobilitazione e sensibilizzazione della società sulla repressione, i suoi metodi e la funzione che ha nella disciplina dei corpi di donne, uomini e dei movimenti sociali nella crisi del liberismo, sul fronte interno della guerra globale. Il 18 marzo anche la Francia scenderà in piazza contro gli effetti perversi dell’Etat d’urgence, lo stato d’eccezione, con settori di società civile indignati dopo lo stupro di un ragazzo delle banlieue da parte di un branco di agenti. Un gesto, l’ennesimo, di una lunga tradizione di violenze, immortalato dalle telecamere, che ha scosso ulteriormente un paese segnato dall’innalzamento della tensione fra polizie e settori popolari dopo le norme liberticide imposte dall’equivalente francese del Pd, il partito socialista di Hollande.
Ufficialmente, le misure da stato d’eccezione vengono spacciate come misure di prevenzione del terrorismo, nei fatti ogni legislazione d’emergenza è destinata a ritorcersi contro stili di vita e movimenti antagonisti, contro i settori più poveri della società, contro ogni intralcio alla libera circolazione delle merci.
Il panorama mondiale è quello di un’emergenza permanente e la violenza della polizia è uno degli attori principali sulla scena. Dagli Stati Uniti dove non si arresta la mattanza di proletari neri da parte di poliziotti bianchi alla Spagna della ley Mordaza, dalla Francia dell’etat d’urgence fino alla Turchia di Erdogan con la sua guerra sporca contro il popolo curdo e all’Egitto di al Sisi o la Russia di Putin. E, naturalmente, l’Italia di Gentiloni e Minniti, dove il pacchetto migranti si somma alla ripresa della repressione politica in grande stile, come accaduto a Napoli sabato scorso, e all’insipienza dei governi che si succedono nell’ostinazione a non produrre una vera legge sulla tortura.
I lobbisti delle polizie, sindacatini e sindacatoni che applaudono ogni abuso e i rispettivi autori come eroi, personalità spregiudicate e di discutibile reputazione come Salvini e Giovanardi, vedono come fumo negli occhi ogni tentativo di regolamentare l’agire del personale in ordine pubblico e nelle strade e ogni tentativo di formazione dei corpi di polizia e militari in linea col dettato costituzionale e con i principi universali dei diritti dell’uomo.
Razzismo, percosse, tortura sono tratti permanenti del paesaggio metropolitano ad ogni latitudine: la violenza di polizia e la militarizzazione dei territori sono elementi di sistema funzionali all’ordine neoliberista che ha bisogno della creazione di un nemico interno per trasformare ogni fermento in problema di ordine pubblico, per depistare un’opinione pubblica disorientata dalla crisi e dirottarla su un ordine del discorso sicuritario e patriottico.
Perché lo stato d’emergenza è semplicemente lo stato capitalista, quello che nega i diritti a tutti meno alle merci.
Oggi è la giornata internazionale contro gli abusi di Polizia. E’ la giornata che dà senso alla nostra esistenza e spiega contro cosa ci troviamo a combattere ogni giorno.
Sostenendo le manifestazioni di oggi a Bruxelles, Montrèal, Parigi e Berlino, denunciamo pubblicamente le brutalità a cui la polizia di tutto il mondo sottopone i cittadini che dovrebbe proteggere e tutelare, siano essi innocenti o colpevoli di qualche reato.
Come Acad, ci uniamo a questa protesta con la speranza che presto anche qui in Italia si possa organizzare una grande manifestazione in questo 15 Marzo di lotta internazionale, e con la certezza che grazie alla lotta quotidiana e collettiva tutti questi abusi cesseranno di essere commessi.
Perchè non accada mai più.
ACAD

Solidarietà a Andrea, colpito da Daspo per “antifascismo”

Sono assurde le accuse mosse ad Andrea. aver partecipato ad una manifestazione antifascista contro il raduno razzista di Forza Nuova che è avvenuto a Genova (città medaglia d’ora per la resistenza) lo scorso 11 febbraio.
La diffida colpisce chi ha la colpa di aver partecipato a una giornate di mobilitazione sociale antifascista e antirazzista.
Secondo una logica assurda, Andrea dovrà scontare un allontanamento per cinque anni da ogni evento sportivo in quanto considerato “pericoloso” dalla questura.
Fino ad oggi il Daspo aveva la funzione di limitare la libertà dei tifosi e reprimere i gruppi organizzati costringendo centinaia di ultras e non solo a dover firmare il giorno della partita e a non stazionare nei pressi dello stadio. Il tentativo che la questura vuole dimostrare con questi nuovi Daspo urbano (che sono previsti anche nel famigerato pacchetto sicurezza di Minniti, in discussione in parlamento) rappresenta una nuova gravissima violazione della libertà di tutti i cittadini. Infatti quello che viene contestato è un evento che si è svolto totalmente al di fuori da ogni situazione sportiva.
Al di sopra di ogni considerazione di una cosa siamo certi: questo provvedimento non è un fatto sporadico né semplicemente legale. È un tentativo studiato a tavolino per provare a intimidire chi lotta ogni giorno allo stadio, nei quartieri, nelle scuole e sui posti di lavoro contro ogni divieto ed ingiustizia, aprendo così un grave processo repressivo che ha già visto una forte accelerata negli ultimi anni riguardo alle restrizioni per gli ultras di tutta Italia.
Allora questo nuovo tipo di Daspo potrebbe essere utilizzato in futuro a discrezione della questura per qualsiasi comportamento accusato di “turbare l’ordine pubblico”: dal picchetto antisfratto, all’allaccio abusivo alla rete idraulica, dal rubare un pezzo di formaggio al supermercato al fumarsi uno spinello o restare coinvolto in una rissa in discoteca.
Ogni situazione considerata deviante potrà essere motivo di allontanamento dalle manifestazioni sportive. Si può parlare allora di abuso di potere da parte della polizia che vuole privare di una passione pur di farla pagare a chi “non si comporta bene” privando della libertà di andare a vedere una partita di calcio o di rugby o la partita del proprio figlio.
Questa misura ha lo scopo di intimidire e minacciare non solo le persone colpite direttamente, bensì di far passare la logica delle leggi speciali nei confronti di tutti quelli che non si omologano. Una privazione della libertà inaccettabile che dovrà essere respinta già dai prossimi giorni con mobilitazioni, proteste e ricorsi in ogni sede legale preposta. Un abuso contro gli stili di vita, oltre che contro l’antirazzismo, proprio come quelli che hanno ucciso, fra l’altro Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Michele Ferrulli, Massimo Casalnuovo, Stefano Cucchi. Oppure come quello che ha prodotto il sequestro di centinaia di manifestanti che il 25 marzo scendevano a Roma per contestare le celebrazioni dell’Europa liberista, così come provava Carlo Giuliani a manifestare proprio a Genova contro il G8 o, infine, come gli abusi seriali e sempre archiviati, compiuti dall’occupazione militare della Val Susa contro le popolazioni locali e il Movimento No Tav. La sperimentazione avviata negli stadi è conclusa da un pezzo: la repressione degli stili di vita, di presunte devianze e del dissenso sociale sta dilagando.

Osservatorio Repressione
Acad – Associazione contro gli abusi in divisa

Riccardo Vive

QUEL 3 MARZO DI TORTURA, LA TUA VITA SPEZZATA, UNA FERITA INDELEBILE, IL TUO RICORDO NELLA NOSTRA LOTTA! RICCARDO VIVE!
Esattamente tre anni fa, in Borgo San Frediano, nel cuore di Firenze, ad un uomo di 39 anni veniva strappata via la vita da 4 divise.
Questa per Firenze e’ una giornata di ricordo e di memoria.
Tre anni fa iniziava quel lungo percorso che ci ha visto uniti nell’obiettivo comune di smascherare le coperture e le mistificazioni architettate per coprire le motivazioni che quella notte hanno portato alla morte di Riccardo Magherini.
Un padre, un figlio, un fratello, un amico, smetteva di respirare schiacciato sull’asfalto, soffocato, preso a calci, torturato e ignorato nelle sue disperate richieste di aiuto.
Riccardo su quell’asfalto perde tutta una vita ancora da vivere e lascia un enorme vuoto.
Da subito la macchina dello Stato si muove all’ unisono per autoassolversi: Riky diventa il mostro drogato, iniziano i depistaggi, le bugie, gli insabbiamenti, un copione già visto già tante, troppe volte. Un vero e proprio “modus operandi” che in maniera drammaticamente ripetitiva entra in gioco ogni qual volta un cittadino muore tra le mani di chi invece dovrebbe proteggerlo.
Dopo mesi e mesi di estenuante processo si è arrivati a delle condanne ridicole, espressione chiara di una omertosa “macchina” di controllo sociale e repressione che ha potere di autoassolversi ogni qual volta si renda necessario.
Certi dell’importanza della solidarietà e dell’unione nelle battaglie difficili oggi saremo in quelle strade per ricordare riccardo e perchè Verità e Giustizia, quelle vere, si costruiscono fuori dalle aule dei tribunali, senza dimenticare, informando, coinvolgendo e partecipando alla costruzione di una giustizia popolare.
Purtroppo questo striscione di 30 metri è stato visibile a Firenze solo per 30 minuti in quanto la DIGOS si è attivata subito per elimenarlo.
Grazie all’ intervento di Guido, Andrea, gli amici di Riky e l’ avv. Anselmo è stato possibile evitare un ingiusto sequestro dello striscione.
La VERITÀ non potete più nasconderla dietro ad un colpevole dito.
BASTA ABUSI IN DIVISA!
MAI PIù!
RICCARDO VIVE!
ACAD