ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Da Ilaria e Lucia gesto di verità e umanità

ACAD (Associazione contro gli abusi in divisa) è, senza se e senza ma, al fianco di Ilaria Cucchi e Lucia Uva che hanno avuto ancora una volta il coraggio di denunciare senza paura il fenomeno degli abusi in divisa partendo dalla loro storia personale, rompendo opacità e silenzi complici.
Il vero scandalo è che le persone ritratte in quelle fotografie, peraltro già pubbliche e a disposizione di tutti sui social network, siano ancora al servizio dello Stato dopo quanto già sia stato appurato sul loro comportamento e sulla loro condotta.
Le denunce e le minacce, che in questo momento arrivano a Ilaria, non sono nulla in confronto alla solidarietà dilagante che si sta già esprimendo in queste ore e che chiediamo a tutte e tutti di esprimere con ancora più forza. Abbiamo sempre creduto che il primo complice delle violenze e degli abusi sia il silenzio, velo pesante che spesso cade su queste storie, coprendole e facendo scomparire i volti e i sorrisi delle vittime.
Qualsiasi gesto che rompa questo silenzio è un atto di verità, di giustizia sociale, di umanità.
Qualsiasi gesto in questa direzione grida “mai più”.
#iostoconilaria #iostoconlucia #bastaabusi

ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa

Processo Cucchi: aggiornamento del 15 dicembre

AGGIORNAMENTI PROCESSO CUCCHI: Per la morte di Stefano Cucchi, arrestato il 15 ottobre 2009 e deceduto dopo una settimana all’ospedale Pertini di Roma, la Cassazione ha annullato l’assoluzione di 5 medici, disponendo un appello-bis per omicidio colposo. Definitivamente assolti tre agenti della polizia penitenziaria, tre infermieri del ‘Pertini’ e un sesto medico.
Ora la Corte d’assise d’appello di Roma dovrà riesaminare, solo per l’accusa di omicidio colposo, la responsabilità del primario del reparto protetto del Pertini Aldo Fierro e quella dei medici Stefania Corbi, Flaminia Bruno, Luigi De Marchis e Silvia Di Carlo. E’ definitiva, invece, l’assoluzione della dottoressa Rosita Caponetti. La Suprema corte inoltre ha confermato le assoluzioni di 3 infermieri e di 3 agenti della penitenziaria e preso atto del ritiro di un ricorso della parte civile.