ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Archivia 30 Ottobre 2018

RINVIO UDIENZA PROCESSO D’APPELLO PESTAGGIO PAOLO SCARONI

COMUNICAZIONE IMPORTANTE: RINVIO UDIENZA PROCESSO D’APPELLO PESTAGGIO PAOLO SCARONI

L’udienza di oggi, 30 ottobre ore 15 a Venezia, è rinviata a data da destinarsi a causa del maltempo che sta mettendo in seria difficoltà i nostri territori.
Nell’ esprimere solidarietà e vicinanza a tutte le persone colpite, ci riserviamo di comunicare la nuova data del processo appena ci sarà nota cosicché ci si possa presto riorganizzare per stare vicini a Paolo in questo importante momento.
Verità e giustizia per Paolo Scaroni!

Aggiornamenti da Piazzale Clodio: Processo Cucchi Bis

Continua la raccolta di testimonianze del processo Cucchi Bis
Sono stati sentiti il medico del pronto soccorso, il detenuto Pasquale Capponi vicino di cella di Stefano Cucchi, che conferma le urla di dolore nel periodo di detenzione, e infine la guardia medica di Regina Coeli che conferma tutte le sintomatologie che Stefano accusava.
Aggiornamenti da Piazzale Clodio per il Processo Cucchi-bis. Come sempre ci arrivano gli aggiornamenti da Piazzale Clodio. L’Avv. Riccardo Bucci ci informa di quelle che sono state le fondamentali dichiarazioni rese dai tre testimoni questa mattina in aula. Ancora testimonianze importanti che comunque sembrano rafforzare la tesi dell’accusa, ossia che Stefano non è caduto dalle scale.
Ascolta su http://radiosonar.net/

Gli altri Stefano Cucchi – I casi di abusi in divisa ancora aperti in Italia

Nell’anniversario della morte di Stefano Cucchi, ricordiamo i casi di cittadini morti durante un’azione delle forze dell’ordine o sotto la loro custodia.
In questi giorni l’attenzione è di nuovo puntata sugli abusi delle forze dell’ordine grazie a un caso emblematico, il caso Cucchi, al film che ne è stato tratto e alla svolta processuale data dalla confessione del carabiniere Tedesco, che ha indicato i colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro come gli autori del pestaggio. Una svolta che Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Cucchi—ma anche delle famiglie Aldrovandi, Uva, Magherini—ha definito “eclatante”, perché offre una “testimonianza diretta di chi ha assistito ai fatti,” ma non solo: “riferisce anche dei condizionamenti e delle intimidazioni subite, e di tutto quello che è successo dopo.”
Gli abusi in divisa, in realtà, sono un argomento che torna ciclicamente nella sfera mediatica, spinto da un nuovo caso o dalla pubblicazione di un rapporto sul numero di suicidi e morti sospette nelle carceri. Ciò che manca sempre è la volontà, soprattutto istituzionale, di costruire una riflessione più ampia, che non solo unisca tra loro i vari casi, ma li riconosca come il frutto di politiche sbagliate e di una mentalità comune costruita ad hoc, basata in primo luogo sulla criminalizzazione.
“La criminalizzazione della vittima è una costante nei casi di malapolizia,” spiega Checchino Antonini, giornalista e attivista di ACAD (Associazione contro gli abusi in divisa). “Di questi casi si tende a parlare in termini emotivi, della pena che si prova per l’una o per l’altra parte. Si parla di onore o disonore dell’Arma, e non si indaga, per esempio, il legame con il proibizionismo o con il razzismo. Non si mette in discussione il tipo di addestramento ricevuto e non si parla del fatto che da tempo è in atto una forte criminalizzazione dei conflitti sociali. L’ossessione per il decoro e un’emergenza sicurezza che è tutto meno che un’emergenza (visto che i reati sono in continuo calo) portano a una vera e propria repressione di alcuni stili di vita.” Il migrante, il tossico, l’attivista dei centri sociali, il senzatetto, lo spacciatore diventano tutte categorie percepite come zavorre sociali (della serie “mi dispiace che sia morto MA”). Leggi tutto

Omicidio Uva, pg in Cassazione contro assoluzioni

Caso Uva, ricorso in Cassazione della procura di Milano contro l’assoluzione di sei poliziotti e due carabinieri
di Checchino Antonini su popoffquotidiano.it
La procura generale di Milano ha presentato ricorso in Cassazione contro la sentenza sugli otto imputati, sei agenti e due carabinieri, assolti in appello «perché il fatto non sussiste» dall’accusa di omicidio preterintenzionale e sequestro di persona aggravato per la morte di Giuseppe Uva, l’uomo deceduto il 14 giugno 2008 all’ospedale di Varese, dopo che era stato fermato e portato in caserma dagli uomini dell’Arma per accertamenti. Il sostituto procuratore generale di Milano Massimo Gaballo, il quale aveva chiesto condanne fino a 13 anni di carcere, ha impugnato la sentenza dello scorso maggio dei giudici della prima sezione, chiedendo di riascoltare quattro testimoni, tra cui Alberto Biggioggero, l’amico di Uva presente la sera del fermo da parte dei carabinieri. Oltre alla richiesta di rinnovare l’istruttoria, nei motivi di appello viene contestata l’assoluzione dal reato di sequestro di persona e di omicidio preterintenzionale.
Il pg chiede quindi che la Cassazione annulli la sentenza impugnata e rinvii a un’altra sezione della corte d’assise d’appello per un nuovo giudizio. La famiglia della vittima è da sempre convinta che il decesso sia stato provocato dalle percosse e dalle manganellate inflitte all’uomo dalle forze dell’ordine che lo tenevano in custodia. Per i giudici, invece, è legittima la condotta di carabinieri e poliziotti intervenuti nel tentativo di contenere Uva che, insieme all’amico, stava dando in escandescenze. Uva, per i giudici, morì a causa di una patologia cardiaca e per lo stress per essere stato fermato in stato di forte ebbrezza alcolica.

Aggiornamento processo Cucchi

Iniziata nuova udienza Cucchi, ancora tre testi che confermano che Stefano arrivo’ in carcere già pestato
L’accusa ha depositato nuovi atti: “Quello che ha detto il carabiniere Fancesco Di Sano nell’udienza del 17 aprile è vero: la modifica dell’annotazione di servizio sullo stato di salute di Cucchi non fu frutto di una decisione estemporanea e autonoma di un militare ma fu l’esecuzione di un ordine veicolato dal comando di stazione, che a sua volta recepì un ordine dal comandante di Compagnia, che a sua volta aveva recepito un comando dal gruppo”

Corri con Stefano – Memorial Stefano Cucchi 2018

Anche quest’anno vorremmo avervi con noi durante uno dei momenti più importanti per la nostra Associazione e cioè il Memorial Stefano Cucchi.
Quest’anno il Memorial sarà ospitato nell’ambito delll’iniziativa Fabbrica Roma ReAct che si svolgerà dal 5 al 7 ottobre presso la Ex Cartiera Latina, via Appia Antica 42.
Come di consueto, la mattina sarà dedicata alla maratona, organizzata in collaborazione con Uisp, con inizio alle ore 10.00. Il percorso sarà leggermente diverso da quello dello scorso anno: l’inizio e l’arrivo saranno infatti all’Ex Cartiera Latina.
La sera sarà invece dedicata alla musica e alle parole con ospiti e a un approfondimento su Roma e sui Diritti. L’evento inizierà alle 21.00.
Alle 10.00 partiranno le gare podistiche (per amatoriali e non) dall’Ex Cartiera Latina. Qui potete trovare tutte le informazioni qualora vogliate partecipare insieme ai vostri amici e alle vostre famiglie http://www.uisp.it/roma/pagina/domenica-7-ottobre-quarto-memorial-stefano-cucchi
alle 21 vi aspettiamo all’Ex Cartiera Latina (via Appia Antica 42). Staremo insieme fino alle 23.00-23.30.

Organizzato da
Associazione Stefano Cucchi Onlus
Comitato Promotore Memorial Stefano Cucchi
Uisp

Con l’adesione di
Amnesty International Italia
Antigone
A Buon Diritto
Arci Solidarietà
Associazione Via Libera
Baobab Experience
Cittadinanzattiva
Casa Internazionale delle Donne
Casetta Rossa
Cooperativa Diversamente
Cies Onlus
Cooperativa PID Onlus
CSOA La Strada
Arci Roma
Acad
Emergency
MEDU
No Bavaglio
Parte Civile-Marziani in Movimento
Presidio Libera Roma7 Rita Atria
Progetto Diritti
Runners for Emergency
Villetta Social Lab

E con il patrocinio della Regione Lazio
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