ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Spezziamo quel silenzio // Presidio al carcere di San Gimignano

Sabato 26 ottobre saremo presenti!
Presidio al carcere di San Gimignano contro abusi e torture!

Spezziamo quel silenzio di tomba!
A fianco di chi lotta contro il carcere, a fianco dei prigionieri di San Gimignano!

Il 22 settembre scorso i giornali hanno riportato la notizia di un’indagine che vede coinvolte 15 guardie del carcere di San Gimignano, accusate sulla base di testimonianze dirette di avere picchiato un prigioniero con pugni e calci, fino a lasciarlo svenuto a terra. Subito si è levato il coro a difesa della polizia penitenziaria, ed è naturale che sia così: occorreva per l’ennesima volta nascondere all’opinione pubblica quella che è la realtà di un sistema penale e carcerario marcio da cima a fondo!Al massimo si è fatto riferimento alle classiche “mele marce” che non devono guastare il cesto: anche questo un film già visto troppe volte, quando i cosiddetti tutori dell’ordine vanno oltre gli ordinari livelli di impunità e la fanno troppo grossa. In questo caso forse sono stati sbadati e si sono fatti riprendere dalle loro stesse telecamere, altrimenti tutto sarebbe caduto nel silenzio per l’ennesima volta, nonostante le denunce.è molto eloquente, a questo riguardo, che la direzione del carcere e successivamente lo stesso Dap, che sovrintende alle carceri, abbiano negato per mesi, di fronte alle denunce dei prigionieri raccolte da una associazione, che questo pestaggio fosse mai avvenuto, mentre la dottoressa che ha firmato il referto è stata oggetto di intimidazioni.Perché questa è la realtà quotidiana delle galere che si vuole nascondere: violenza e sopraffazione sistematica, che non comincia dai pestaggi ma dalle condizioni invivibili cui sono costretti i prigionieri, vessati da regolamenti inumani e da strutture fatiscenti e sovraffollate. Nello specifico di San Gimignano parliamo di un carcere dove addirittura manca l’acqua potabile e i detenuti sono costretti per bere a comprare l’acqua minerale a proprie spese; di un carcere costruito in mezzo alla campagna, per essere ancora più isolato e nascosto, dove i familiari per fare visita ai propri cari devono organizzarsi con i pulmann. Ma per uno stato sempre pronto ad autoassolversi è tutto nella norma: “a San Gimignano la situazione è accettabile” dice i capo del Dap Basentini.Vogliamo però dire che non esiste un carcere umano e la soluzione non è certo una detenzione a 5 stelle, se mai possibile. Gli abusi e la tortura sono figli legittimi dell’insensatezza della carcerazione e del sistema penale di questo stato. Perché si parla tanto di rieducazione ma ci permettiamo di chiedere: chi dovrebbe essere rieducato? Un gruppo di prigionieri che mette a rischio la propria incolumità per denunciare un sopruso o le guardie che in 15 contro 1 picchiano una persona indifesa perché amministrano un ordine intrinsecamente violento e ingiusto, che umilia, tortura e uccide quotidianamente (già 98 morti quest’anno)? O non dovrebbe piuttosto essere rieducata una classe dirigente che nasconde tutto questo perché è troppo interessata a dare in pasto al popolo il mostro di turno per indirizzare in altra direzione lo scontento e la potenziale rabbia popolare che potrebbero rivolgersi contro se stessa? Vogliamo rimarcare che i pestaggi, a S. Gimignano come nelle altre carceri, rappresentano la ordinaria sanzione, da parte delle guardie, di una insubordinazione rispetto all’ordine costituito. In queste mesi le proteste contro gli abusi delle direzioni degli istituti e della polizia penitenziaria si sono moltiplicate: Napoli, Trento, Perugia, Palmi, Reggio Emilia, Campobasso solo per citare le più recenti. Non è quindi un caso che Salvini, l’uomo dei “decreti sicurezza” che ha fatto della violenza armata del potere la sua bandiera politica, abbia solidarizzato con le guardie sotto indagine andando sotto il carcere.Una visita atta a sbandierare l’impunità di cui le forze della repressione ritengono di dover godere in questo sistema, impunità che fa sì che si possa entrare sulle nostre gambe all’interno di una questura o di una galera per uscirne dentro una bara. Ma fortunatamente la visita di Salvini ha visto una pronta e significativa reazione da parte dei prigionieri che hanno protestato rumorosamente.In questo momento riteniamo sia di fondamentale importanza portare tutta la solidarietà possibile ai detenuti di San Gimignano. Per questo sabato 26 ottobre andremo sotto le mura di quel carcere, in contemporanea con il presidio che si svolgerà sotto il carcere di Parma per ricordare Egidio Tiraborrelli, operaio in pensione ucciso a 82 anni, dopo essere stato condannato in contumacia per favoreggiamento dell’immigrazione.Pur gravemente malato, gli sono stati rifiutati i domiciliari e così è uscito dal carcere solo per andare nell’ospedale dove alla fine è deceduto. Lo faremo contro l’inferno dei cosiddetti “regimi differenziati”. Contro, cioè, le sezioni di 41bis in cui i prigionieri sono sottoposti ad un trattamento che costituisce una vera e propria tortura. Contro quelle di Alta Sicurezza (AS) in cui si isolano le persone detenute dal resto della popolazione carceraria.Lo faremo in solidarietà con tutt@ i compagn@ che si ritrovano prigionieri o sotto processo per le lotte contro questo stato che violenta, tortura e uccide ogni giorno attraverso i suoi servi. Lo faremo perché riteniamo che la lotta contro le carceri, dentro e fuori le mura, sia un tassello fondamentale della rivolta contro l’esistente, e che la solidarietà resti sempre la nostra migliore arma.

CAMPAGNA “PAGINE CONTRO LA TORTURA”

Carcere e Repressione: 3 dibattiti per non abbandonare nessuno

Giovedì 12 Settembre presentazione di “Bisogna avere visto. Il carcere nella riflessione degli antifascisti” a cura Patrizio Gonnella e del prof. Dario Ippolito (docente di filosofia dell’Università Roma Tre), con la partecipazione di Acad Onlus e a seguire cena di finanziamento.

Venerdì 27 Settembre presentazione di “VLAD: Vademecum legale-Abusi in divisa” a cura di AlterEgo-Fabbrica dei diritti e di “Soli soli, morire a Regina Coeli” di Rossella Scarponi (Acad).

Sabato 12 Ottobre presentazione di “La buona educazione degli oppressi” di Wolf Bukowsky.

Il nostro centro sociale è attivo da 25 anni e si occupa di alcune attività politiche nella perfieria romana di Casal de Pazzi e Rebibbia. Proprio quest’ultimo è un quartiere splendido che prende nome, però, dall’omonimo carcere. Da sempre siamo presenti il 31 dicembre per salutare le detenute e i detenuti che passano l’ultimo dell’anno soli nel penitenziario. Non dimentichiamoli, ma soprattutto ci piace provare a capire insieme quali modelli la società rincorre, come la repressione sia uno strumento inefficace, quanto il sistema carcerario sia in antitesi alla democrazia.
Ne parliamo con voi, con gli autori dei libri che ringraziamo per aver partecipato a questo ciclo di tre presentazioni/ dibattiti sul tema della repressione e del carcere.
E in un centro sociale che ogni giorno prova a muovere piccoli passi da tanti anni, il sostegno delle persone che lo attraversano è la cosa più importante, soprattutto in questo momento dove La Torre, come tante altre realtà a cui va la nostra solidarietà, è sotto sgombero.

Presidio DEL Maggio

Sabato 25/5/19 dalle 14:30 sotto la casa circondariale di Viterbo
In solidarietà ai detenuti e ai loro familiari, perché parlare di carcere è sempre più necessario, per non lasciare sola/o nessuna/o, né dentro, né fuori.
Vi invitiamo tutte e tutti a portare il vostro contributo con musica, lettere e voci.
Noi porteremo casse e microfono per trasportare le nostre parole oltre le mura del mammagialla.

🚞-Dove
Strada Statale, Str. Santissimo Salvatore, 14/B, Viterbo.
🚗-Come arrivare in auto
dalla città di Viterbo percorrendo la Via Teverina verso verso Celleno – Bagnoreggio.
🚌-Con i mezzi
linea 5 Francigena trasporti città di Viterbo, 4 corse al giorno – 2 con destinazione Viterbo, 2 con destinazione Grotte, O, cotral via Diaz a 3 minuti da stazione p. Romana per Farnese o Bagnoreggio, scendi dopo 5 fermate Prvle Teverina e 3 km a piedi.

“Anche se voi vi credete assolti, siete per sempre coinvolti”

🔴Perché Viterbo?

Al Mamma gialla, secondo quanto scritto nelle lettere di seguito riportate, si sono consumati pestaggi e torture:

(Riportiamo stralci di lettere dei detenuti inviate a Patrizio Gonnella presidente di Antigone e pubblicate sul Manifesto).

“Mi hanno tenuto in mutande di inverno per giorni in una ‘cella liscia’ e sono stato preso a pugni, ho la testa piena di cicatrici”. “Hanno tre squadrette solo per menare i detenuti”. “Se dico qualcosa qua mi menano”. “Sempre più torno a convincermi di trovarmi in un mondo infernale. Si ricevono umiliazioni da parte delle guardie quando nelle perquisizioni che effettuano settimanalmente lasciano la tua cella sottosopra. La divisa che indossano dà loro un potere, non dà loro nessun onore e possono quindi infierire sul detenuto, come e quando vogliono, renderlo indifeso. Sono diverse le storie di percosse che han subito alcuni detenuti della mia stessa sezione e rimangono celate nel silenzio. Qui si vive con la paura individuale, il buio, gli incubi. Per ora ancora sopravvivo, ma quando uscirò da questa struttura lotterò perché la verità esca fuori”.
E ancora: “Sono stato malmenato dalle guardie, picchiato forte da farmi perdere la vista all’occhio destro. Un trauma alla testa per le pizze e i pugni che ho preso senza motivo, perché ho chiesto più volte all’appuntato di poter andare a scuola e le guardie mi rispondono: ‘A scuola non ci vai’. Io gli rispondo: ‘Fate i mafiosi con me senza motivo’. Passano quattro o cinque minuti e mi vengono ad aprire la cella. Mi portano per le scale centrali e lì hanno cominciato a picchiarmi forte tra calci, schiaffi, pugni e sono intervenuti altri con il viso coperto. Erano otto o nove. Mentre mi menavano dicevano: ‘Noi lavoriamo per lo stato italiano, negro di merda. Perché non torni al paese tuo?’”.

Presentazione Del Libro ‘Soli Soli. Morire A Regina Coeli’

Sabato 11 maggio 2019 CSO Ricomincio dal Faro

Ore 19 – Proiezione del documentario ‘Il ragazzo che lottava per i marciapiedi’ di Giancarlo Castelli

Ore 19.30 – Presentazione del libro ‘Soli Soli. Morire a Regina Coeli’ di Rossella Scarponi
Interverranno:
L’Autrice
Avv. Paola Bevere – Associazione Antigone
Checchino Antonini – ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa)

A seguire letture dal libro

Dopo la presentazione Serata benefit a sostegno di A.C.A.D. (associazione contro gli abusi in divisa) http://www.acaditalia.it

Si alterneranno sul palco durante la serata

Nice Guys
(Rock’n’Roll dai castelli romani)

Tacita
(Rock gang da Roma)
http://tacita.rocks/

The Bone Machine
(Wild,dirty and psychotic Rock’n’roll)
http://www.thebonemachine1.bandcamp.com/

Tullamore
(Celtic punk dalla palude)
http://tullamorecelticpunk.bandcamp.com/

Il concerto inizierà alle 22:00

Sottoscrizione 5€

13/12 NIGHT

Matricola aprirà le porte di Casale Alba Due nella splendida cornice del Parco di Aguzzano in una data dal grande valore simbolico, il 13/12, con dibattito, cibo e musica insieme a molti ospiti.

Matricola è la storia di tante persone che si sono incontrate e hanno deciso di raccontarsi e raccontare, di lottare insieme “contro il mostro di cemento”. Per questo, dopo due anni dalla fondazione del blog, matricola è diventata un’associazione che entrerà nelle carceri con laboratori e corsi, ma soprattutto con la voglia di abbattere il muro dello stigma sociale.

Insieme a Matricola in questa giornata di lotta e festa contro il carcere parteciperanno:

– ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus & Alterego – Fabbrica dei diritti parleranno di V.L.A.D vademecum contro gli abusi in divisa
– Radio Onda Rossa 87.9 racconterà la nuova Scarceranda – Radio Onda Rossa 2019
– Vale la Pena & Semi di Libertà ONLUS porteranno le loro birre artigianali
– Sovverti la Metropoli farà ballarw
– Edizioni il galeone. presenterà il nuovo libro di Edmond “Mi Chiamano Sbandato”
– Matricola xx lancerà la sua inchiesta sul carcere bianco

PERCHÉ NOI DI CARCERE NON VOGLIAMO PIÙ’ NE’ VIVERE NE’ MORIRE

free entry
cena a prezzi popolari
banchetti con materiale delle varie associazioni