ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

ACAD al Parlamento Europeo

di Luca Blasi – ACAD

https://youtu.be/NiYPr_Ny3_Y

Il 15 Marzo 2016 alle ore 15 a Bruxelles nella sala del Parlamento Europeo arriverà dall’Italia una verità scomoda che parla di abusi in divisa.
È il momento giusto per pretendere ancora più attenzione, ancora più verità e insieme più risposte.
ACAD l’Associazione Contro gli Abusi in Divisa e i familiari delle vittime verranno ascoltati nel Parlamento Europeo in un’audizione organizzata grazie al lavoro congiunto tra l’associazione e l’eurodeputata Eleonora Forenza (GUE/NGL), con tutto il suo staff.
Un’audizione in cui presenteremo e racconteremo quella che abbiamo definito l’ “Anomalia Italia” ovvero il complesso sistema di abusi e coperture che nel nostro paese costituiscono la piaga della violenza esercitata da chi indossa una divisa dello Stato. Una piaga dalle proporzioni insopportabili, sia sul dato “quantitativo” che “qualitativo”.
“Quantitativo” perché il numero di persone uccise o morte in circostanze sospette, per violenza diretta o comportamenti sbagliati da parte delle forze dell’ordine, non ha eguali in Europa; a questo dato si aggiunge con sempre più fermezza (come hanno dimostrato diverse inchieste in parte riportate nel servizio della trasmissione le Iene del 08 marzo 2016) un sistema abitudinario di tortura fisica e psichica esercitata all’interno delle carceri italiane.
“Qualitativo”, invece, perché le coperture politiche, giuridiche e culturali sono ai massimi livelli di allerta democratica: l’Italia ha ratificato nel gennaio del 1989 la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura ed altre pene o trattamenti crudeli, disumani o degradanti ma non ha ancora approvato la legge di ratifica nonostante i richiami ufficiali della Corte di Strasburgo. Un paese in cui esponenti sindacali delle forze dell’ordine applaudono pubblicamente i colleghi condannati per aver commesso violenze e omicidi. Un paese dove, come dichiarò l’avv. Fabio Anselmo con il quale abbiamo costruito questa audizione, processare gli appartenenti alle forze dell’ordine è difficile come istituire i processi per mafia: troppe le coperture, troppe le paure anche dei pubblici ministeri, troppa la solidarietà incondizionata da parte della classe politica.
Per la prima volta tutto questo entrerà nella massima sede europea e parlerà pubblicamente per voce delle vittime di questi abusi e degli attivisti che da anni presidiamo le aule di tribunale e le piazze affinché nessuno e nessuna possa voltarsi dall’altra parte.
Nel dossier, che Acad presenterà, sono presenti tutte le storie delle vittime di abusi in divisa, insieme a quelle della delegazione rappresentativa di familiari che partirà per Bruxelles.
Ci saranno Ilaria Cucchi (sorella di Stefano), Lucia Uva (sorella di Giuseppe), Claudia Budroni (sorella di Dino), Grazia Serra (nipote di Francesco Mastrogiovanni), Domenica Ferrulli (figlia di Michele), Andrea Magherini (fratello di Riccardo), Rudra Bianzino (figlio di Aldo) e Osvaldo Casalnuovo (padre di Massimo).
Uno spaccato di quel Paese che non si è arreso e che nelle aule di tribunale e nelle strade sta dando battaglia affinché ogni abuso non rimanga impunito, non rimanga isolato, anche forzando l’opinione pubblica con continue campagne e azioni. Ognuna di queste storie ne contiene molte altre: ci parlano di manovre di arresto criminali, di violenza arbitraria nelle caserme e nelle strade, di somministrazioni di T.S.O e metodi di contenzione assassini, di tortura.
Tutto questo deve finire perché in ballo c’è la libertà e la sicurezza di tutti noi. Della nostra intera comunità.
Il 15 Marzo 2016 è anche l’International Day Against Police Brutality e proprio in quella giornata i Movimenti Antifascisti di Bruxelles saranno nelle strade per dare vita alla Manifestation Contre Les Violences Policieres. Nel loro comunicato scrivono : “Il 15 marzo, in occasione della giornata internazionale contro le violenze della polizia, ci sarà a Bruxelles una grande manifestazione, giunta ormai alla sua quinta edizione. La repressione di stato avviene nei quartieri e nelle strade, dove una popolazione già indebolita e frammentata dalle politiche di austerità, viene sottomessa dal braccio armato dello stato, la polizia. In Belgio, il livello di allerta 4 imposto in seguito agli attentati di Parigi, non ha fatto altro che alimentare sentimenti di paura fra la popolazione, offrendo ancora più impunità alle perquisizioni sommarie, alle violenze e ai soprusi della polizia, che avvengono soprattutto nei quartieri più poveri.”
A seguire, ACAD parteciperà ad un’assemblea di movimento nella storica sede dei movimenti di Bruxelles, il Garcia Lorca, dove ci si confronterà intorno ai temi della sicurezza, del diritto e della violenza poliziesca in Europa. Un momento comune in cui analizzare il nuovo scenario securitario europeo e costruire strumenti condivisidi lotta e informazione.

#acadineurope #bastaabusi #acaditalia

Da dinamopress

Testimoni a Torino per Ciro Lo Muscio

ATTENZIONE TESTIMONI A TORINO PER CIRO LO MUSCIO
CON PREGHIERA DI MASSIMA DIFFUSIONE e CONDIVISIONE
scrivi alla mail veritaperciro@gmail.com

La notte del 29 dicembre 2015 intorno alle ore 21.00 Ciro Lo Muscio viene investito e ucciso da un auto civetta della Polizia senza sirena e senza simboli che sembra viaggiasse a forte velocità lungo corso Grosseto a Torino, all’altezza del civico 58.
Ciro è un uomo di 39 anni ed è appena sceso dall autobus 2 che viaggiava in direzione Don Bosco.
Quello che ad oggi sappiamo è questo:
– 29 dicembre 2015 alle ore 21 circa, Ciro è sull’autobus 2 in direzione Don Bosco. Cinquanta metri prima dell’incrocio con via Ala di Stura scende alla fermata ed attraversa la strada.
– Corso Grosseto è una strada andata/ritorno composta da viale centrale di tre corsie (la prima preferenziale per i mezzi di trasporto pubblico) e controviale con una corsia ed auto parcheggiate. Il fatto è accaduto tutto nelle tre corsie del viale.
– Si sa che l’auto è un’utilitaria fiat punto “civetta” delle FF.OO., che non era una pattuglia di zone e che non ci sono segni di frenata lungo il tragitto prima dell’impatto. La pattuglia non stava rispondendo a chiamate di emergenza e non era impegnata in quel momento in nessuna operazione.
– Sappiamo che alcuni condomini dei palazzi intorno hanno da subito circondato la vettura che stava a circa 80 metri dal punto d’impatto e che fino all’arrivo della polizia stradale nessuno degli occupanti del mezzo è sceso.
– infine si sa che la vittima è rimasta sola parecchi minuti prima dei soccorsi, all’arrivo della polizia stradale i due occupanti della punto sono stati portati via dalle pantere; a nessun parente è stato concesso di vedere la salma fino al giorno 4 sera presso la camera ardente e lo stesso giorno hanno concesso il nulla osta all’ossequie ed il 5 è stata fatta sepoltura.
L’Associazione ACAD e i Familiari di Ciro chiedono a CHIUNQUE SIA STATO TESTIMONE dell INCIDENTE (anche non per fini giudiziari ma anche solo informativi) di mettersi in contatto con Noi scrivendo alla mail veritaperciro@gmail.com specificando nel titolo “per Ciro Lo Muscio”.

I Familiari di Ciro – ACAD Ass. Contro Gli Abusi in Divisa

Da Ilaria e Lucia gesto di verità e umanità

ACAD (Associazione contro gli abusi in divisa) è, senza se e senza ma, al fianco di Ilaria Cucchi e Lucia Uva che hanno avuto ancora una volta il coraggio di denunciare senza paura il fenomeno degli abusi in divisa partendo dalla loro storia personale, rompendo opacità e silenzi complici.
Il vero scandalo è che le persone ritratte in quelle fotografie, peraltro già pubbliche e a disposizione di tutti sui social network, siano ancora al servizio dello Stato dopo quanto già sia stato appurato sul loro comportamento e sulla loro condotta.
Le denunce e le minacce, che in questo momento arrivano a Ilaria, non sono nulla in confronto alla solidarietà dilagante che si sta già esprimendo in queste ore e che chiediamo a tutte e tutti di esprimere con ancora più forza. Abbiamo sempre creduto che il primo complice delle violenze e degli abusi sia il silenzio, velo pesante che spesso cade su queste storie, coprendole e facendo scomparire i volti e i sorrisi delle vittime.
Qualsiasi gesto che rompa questo silenzio è un atto di verità, di giustizia sociale, di umanità.
Qualsiasi gesto in questa direzione grida “mai più”.
#iostoconilaria #iostoconlucia #bastaabusi

ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa

COMUNICATO DEGLI STUDENTI DEL LICEO JACOPO SANNAZARO DI NAPOLI

Nell’ambito della “settimana dello studente”, il Collettivo Autonomo Sannazaro ha organizzato conferenze su diversi temi legati alla cultura e la democrazia . L’unica conferenza non autorizzata dalla preside è stata quella che vedeva ospiti gli avvocati di A.C.A.D.(Associazione Contro gli Abusi in Divisa) e la famiglia di Davide Bifolco .
Pacificamente gli studenti e il collettivo hanno dato lo stesso la possibilità di svolgere la conferenza e il dibattito , considerato essenziale e alla pari con altre tematiche trattate.
Nel pieno svolgimento dell’attività , con una grande partecipazione di studenti e con i dovuti chiarimenti sulla situazione , un gruppo di professori eseguendo gli ordini della dirigente e della vice-preside sono entrati nell’aula magna, instillando panico e paura immotivata negli studenti, invitandoli ad uscire e interrompendo gli esperti che conferivano .
Per noi questo è un atto violento , repressivo e svolto tramite prevaricazione e abuso della propria posizione sui ragazzi (specialmente i più piccoli) .
Un atto profondamente offensivo verso la madre di Davide Bifolco, alla quale è stato impedito di raccontare la storia di suo figlio e di dibattere sul perché questo possa succedere in un quartiere periferico di Napoli e non nella “Napoli bene ” .
A seguito di questi fatti , gli ospiti e alcuni ragazzi hanno subito intimidazioni e minacce di denunce , al momento non ancora chiarendo le motivazione reali di una tale folle presa di posizione .
Non ci fermiamo , la lucha sigue .

Acad in ogni città: aperto Acad point anche a Lamezia

Sabato 31 gennaio, allo Spazio Sociale Terra e Libertà, si è tenuta la presentazione di Acad – Associazione contro gli Abusi in Divisa Onlus, realtà ormai consolidata a livello nazionale che dà supporto e assistenza legale a chi subisce abusi e violenze da parte delle forze dell’ordine.
All’iniziativa, organizzata dal Collettivo Autonomo Altra Lamezia e aperta a molte altre realtà locali, hanno partecipato membri dell’associazione che, dopo aver proiettato il video “perché non accada mai più. Le morti di stato”, hanno illustrato l’attività svolta da Acad, il sistema di segnalazione degli abusi tramite numero verde e lo stato dei diversi processi che stanno seguendo in tutta Italia.
Ottimi spunti di discussione per un dibattito che ha registrato diversi interventi di persone interessate a sostenere attivamente il progetto.
In chiusura dell’iniziativa, si è ufficializzata la nascita di un Acad Point – il primo in Calabria – anche a Lamezia, che troverà il proprio spazio nell’ambito dello Sportello Sociale Autogestito “Ciccio Svelo”, in definizione all’interno dello Spazio Sociale Terra e Libertà.
Nelle prossime settimane saranno organizzate ulteriori iniziative in sostegno all’associazione.

Collettivo Autonomo Altra Lamezia