ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

CONTRO OGNI REPRESSIONE


dagli stadi, alle piazze, alla rete
CONTRO OGNI REPRESSIONE
dibattito sugli abusi in divisa e la violenza di stato

sabato 21 settembre 2019
ore 19.00
Magazzini Popolari Casal Bertone
Via Baldassarre Orero 61, Roma

relatori e partecipanti:
– Atletico San Lorenzo, polisportiva popolare
– Claudio Dionesalvi, insegnante, scrittore, attivista e ultras
– Avv. Fabio Anselmo, legale di vittime di abusi in divisa
– Avv. Leonardo Ennedue Pompili, penalista esperto di repressione
– Rosalba Romano, infermiera e attivista di Vigilanza Democratica
– ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus
– Osservatorio Repressione

ore 21.00
cena popolare a sostegno delle spese legali per la campagna
IO STO CON ROSALBA

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L’iniziativa nasce nell’ambito della campagna di solidarietà a Rosalba Romano, giornalista e attivista, infermiera precaria che gestisce, insieme ad altri, il sito Vigilanza Democratica, un blog di inchieste e denunce sui “crimini in divisa” e gli abusi perpetrati dalle forze dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni (di cui i casi della scuola Diaz, di Cucchi e Aldrovandi sono solamente i più tristemente famosi).

Proprio in seguito ad un appello pubblicato sul sito, in merito al brutale pestaggio dell’ultras bresciano Paolo Scaroni, ridotto in fin di vita dagli agenti del VII Reparto mobile di Bologna durante una immotivata carica alla stazione di Verona (lo dicono gli atti del processo con il quale Paolo viene risarcito con 1,4 milioni di euro per i danni permanenti riportati senza che nessuno degli agenti imputati venisse condannato), Rosalba viene accusata di diffamazione da Vladimiro Rulli (ex agente del VII Reparto) ed in seguito processata e recentemente condannata per avere divulgato una notizia.

In vista del processo di appello fissato per il 25 settembre, come realtà di sport popolare abbiamo ricevuto l’invito ad organizzare questa iniziativa di solidarietà e, insieme ai compagni di Rosalba, l’abbiamo pensata sotto forma di un dibattito sul tema degli abusi in divisa che partendo dal caso Scaroni (vicino a noi essendo successo nell’ambito del cosiddetto tifo da stadio) andasse a scandagliare la questione degli abusi, il meccanismo per cui le curve degli stadi sono state e continuano a essere laboratori di repressione, per poi arrivare ai casi di omicidi di stato e al movimento dei familiari delle vittime di abusi delle forze dell’ordine, finendo con le prospettive per un possibile meccanismo di controllo popolare e vigilanza democratica sulla catena di comando delle forze dell’ordine e sull’impunità di cui godono dagli anni 70 fino a Genova e ai giorni nostri.

Il dibattito si sviluppa quindi su questi tre filoni: il primo sul tema diciamo della “repressione sportiva” con un intervento di apertura dell’ Atletico San Lorenzo e la presenza di presenza di Claudio Dionesalvi ultras e giornalista, scrittore, insegnante, attivista dei movimenti ed esperto del mondo ultras; il secondo sui casi di abusi e omicidi di stato con la presenza dell’Avv. Fabio Anselmo, legale dei casi Cucchi e Aldrovandi e la partecipazione di ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus e Osservatorio Repressione; il terzo filone sulle prospettive di controllo popolare con la stessa Rosalba Romano e dell’Avv. Leonardo Ennedue Pompili, esperto di movimenti e repressione.

Comunicato su Sentenza Uva

“Una sentenza sbagliata non diventa giusta solo perché confermata dalla Cassazione. Andremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo”.
Apriamo questo comunicato con le parole dell’avvocato Fabio Ambrosetti perché ci pare il modo più sensato in mezzo a tanto rumore. Parole che ci donano una nota di speranza in questo avanzare nel buio: perché solo chi si ferma è davvero perduto.
Ripensiamo a quello che è successo ieri, andando oltre al dolore e al senso di impotenza che contraddistingue gran parte delle nostre battaglie.
Ce lo aspettavamo? Assolutamente SI.
Noi, i parenti, gli amici, lo sapevamo che sarebbe andata così. Eppure, fortunatamente, ci troviamo a NON ABITUARCI MAI. Ci troviamo continuamente a pensare a quali mezzi abbiamo noi “popolo” contro questa macchina inattaccabile di cui rientra anche quella parte di magistratura che non è in grado di giudicare i rappresentanti dello Stato in una maniera che sia onesta e corretta. Senza vergogna si continua a garantire l’impunità agli aderenti delle forze dell’ordine.
Ciò che è successo ieri, presso il tribunale di Roma, ovvero la conferma dalla Cassazione dell’assoluzione di sei poliziotti e due carabinieri per la morte di Giuseppe Uva, deceduto nel giugno del 2008, dopo essere stato portato in caserma a seguito di un controllo, era dunque prevedibile.
Gli imputati, accusati di omicidio preterintenzionale e sequestro di persona, erano stati assolti sia in primo grado che in Appello, con formula piena, nonostante per loro fossero state richieste pene molto alte in appello,: ricordiamo l’ottimo lavoro fatto dal Procuratore di Milano Massimo Gaballo.
Giuseppe è morto a 43 anni senza un perché, mentre era nelle mani di chi doveva proteggerlo.
Giuseppe che ieri muore nuovamente, nell’indifferenza delle istituzioni, nel labirinto oscuro della giustizia che gli viene ripetutamente negata perché non è importante trovare i colpevoli.
Giuseppe, pieno di lividi e fratture, con i segni di bruciature di sigaretta sul corpo, coi testicoli tumefatti che non può raccontarci cosa sia successo. Il suo corpo ha parlato per lui, come hanno parlato le testimonianze.
Non si può accettare tutto questo.
Si andrà avanti con ogni mezzo, al fianco della famiglia e di chi non si arrende.
ACAD – Onlus

Mai più morti di Stato: come difendersi dagli abusi in divisa?

Presentazione di VLAD (Vademecum Legale contro gli Abusi in Divisa), uno strumento a disposizione di tutte e tutti per difendersi dagli abusivi e dalla violenza di Stato.

Ne parliamo con:
Avv. Riccardo Bucci – Alterego – Fabbrica dei diritti
ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus
Nunzio D’Erme – Osservatorio Repressione
Sportello Tuteliamoci di Lab! Puzzle

Il lungo processo sulla morte di Stefano Cucchi, con l’emergere di complicità, depistaggi e insabbiamenti di Stato durati dieci anni con il coinvolgimento di elementi di vertice dell’Arma dei Carabinieri, ha reso evidente a tutti con la sua drammaticità che in Italia esiste un problema di cultura democratica delle forze dell’ordine. Inoltre carceri, commissariati e caserme continua a essere coni d’ombra dove avvengono violenze e abusi, mentre la repressione del dissenso sociale diventa la norma.

La serata prosegue con Giorgio Canali + Slam Poetry e Kento @iFest2019:

Ore 20.00 SLAM POETRY contest di parole, versi, fantasie, poesie
Ore 21.00 GIORGIO CANALI + Progetto Panico
After show KENTO + Dj Fuzzten

Presentazione: La rabbia sul fondo/VLAD

Giovedi 30 maggio dalle 21:30 a Strike spa Roma presenteremo insieme all’autore la graphic novel “La rabbia sul fondo” di Daniele De Sando in arte The Sando e “V.L.A.D. Vademecum Legale contro gli Abusi in Divisa” insieme alle associazioni ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus e Alterego – Fabbrica dei diritti
Cena dalle 21:00 a cura di  Strakitchen Strikespa

La Rabbia sul Fondo: un titolo che apre un orizzonte su una riflessione che solo in profondità deve dirigersi. De Sando lo fa. Con una straordinaria economia di parole, Daniele rende empatico il.dolore del protagonista.
Non ci racconta il livido, ma la realtà del dolore che l’ha provocato.

Vlad, prova a ricostruire la normativa che riguarda identificazioni, perquisizioni, misure preventive e cautelari, all’interno del Vademecum trova spazio anche lo studio delle forme di auto-organizzazione. Perché tra gli strumenti di lotta oltre alla conoscenza dei nostri diritti deve trovar posto la conoscenza delle strutture che possiamo costruire e per mezzo delle quali possiamo difenderci sia da un punto di vista organizzativo (collettivi, associazioni e cooperative) sia da un punto di vista della comunicazione della lotta (social-media e giornalismo).
http://www.abusivlad.it/
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Dal 23 aprile Strike è sotto sgombero: insieme a altre 23 occupazioni abitative e non, è uno degli spazi liberati che vogliono cancellare da Roma. Non faremo un passo indietro per difendere questo spazio, perché sappiamo che è la nostra libertà a essere in gioco: la libertà di esprimerci, la libertà di creare conflitto, la libertà di immaginare una città diversa.
A voi chiediamo di continuare ad attraversare Strike e le sue iniziative con la consapevolezza che facendolo, state difendendo un luogo di Resistenza che è anche vostro.

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