ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

La società del controllo – Sherwood Festival 2019

Sicurezza, repressione e abusi

lunedì 24 giugno
ore 21:00
Sherwood Books & Media
Sherwood Festival

Intervengono:
Elena Guerra, sorella di Mauro Guerra, il 32enne di Carmignano di Sant’Urbano, ucciso da un colpo di pistola sparato da un carabiniere per difendere un collega, aggredito dal giovane nel tentativo di sottrarsi ad un TSO (trattamento sanitario obbligatorio)
Natalia Fuccia (Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus – ACAD)
Riccardo Bucci (Avvocato dell’associazione Alterego)

Presentano:
Irene Sandri (Collettivo SPAM)
Davide Drago (Radio Sherwood)

Siamo proprio sicuri che più polizia equivalga a più sicurezza?
Abbiamo pensato a quest’incontro proprio per confutare questa associazione tanto in voga in questi anni.
Dal Daspo come strumento di esclusione dagli stadi e dalle nostre città; dalla legittimità dei fermi e degli arresti; dal TSO alla violazione dei diritti; fino ad una riflessione sulla gestione repressiva dell’ordine pubblico.
Attraversando tutti questi punti vi accompagneremo nella riflessione su quelli che, a tutti gli effetti, possono considerarsi abusi di Stato.

FedericoOvunque – Benefit per le tifoserie multate a Padova

Il 3 dicembre ai tifosi della Spal in trasferta romana è stato impedito di introdurre allo stadio la storica bandiera raffigurante il volto di Federico Aldrovandi.
Federico fu ucciso nel settembre del 2005 a soli 18 anni. Fu ucciso da quattro poliziotti, “schegge impazzite”, che lo riempirono di botte arrivando a rompergli addosso due manganelli. Ma il suo volto esposto in curva è stato ritenuto “un atto offensivo e provocatorio nei confronti delle forze dell’ordine”.
Per mostrare la vita non dovrebbe servire né preavviso né autorizzazione: in risposta a questo vile divieto in tante e in tanti abbiamo raccolto l’appello lanciato da ACAD – Associazione contro gli abusi in divisa: far apparire Federico ovunque, a partire dalle tifoserie e dalle curve, in ogni luogo possibile delle nostre città, ricordandolo com’era da vivo.
Aldro appare ovunque e il suo sguardo sgretola le ipocrite velleità di far cadere nell’oblio la sua storia come quelle di chiunque abbia subito la violenza dello Stato.
Tantissime le adesioni alla campagna #FedericoOvunque: ancora una volta la risposta è stata la repressione. Non potendo impedire fisicamente l’accesso agli striscioni in tutte le partite, stanno fioccando multe e daspo a chi ha esposto striscioni, bandiere o cartelli con l’immagine di Federico.
Il 29 gennaio ai tifosi del Bologna in trasferta a Napoli è stato sequestrato lo striscione con tanto di multa di 166,66 euro. Così come a Parma, Torino, Firenze, Siena, Prato…
Questi gravissimi provvedimenti rivolti a cancellare la memoria di un ragazzo diciottenne e a cercare di insabbiare gli omicidi di stato, le morti per abusi di polizia, necessitano della solidarietà e di una risposta collettiva.
Giovedì 8 febbraio al Bios Lab – Spazio Autogestito vi invitiamo a partecipare a una serata benefit per le tifoserie multate:
h19 – presentazione ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus e proiezione docufilm “E’ stato morto un ragazzo” di Filippo Vendemmiati (ingresso 1€)
h20 – aperitivo benefit #FedericoOvunque
Aderiscono all’iniziativa ASD Quadrato Meticcio Football e Polisportiva SanPrecario
+++durante tutta la serata sarà presente il banchetto di FuoriNorma+++

SENTENZA DE MICHIEL

Oggi, 20 dicembre 2017, a dieci giorni dalla prescrizione, è stata emessa la sentenza per il processo De Michiel.
TUTTI GLI AGENTI coinvolti nel processo sono stati CONDANNATI a 3 anni e 3 mesi, ad eccezione di uno di questi, identificato come autore del violentissimo calcio contro Tommaso, che ha ricevuto una condanna a 3 anni e 6 mesi.
Tutta la famiglia è stata invece assolta da tutte le accuse ricevute.
Finalmente, dopo quasi nove anni, un tribunale ha dimostrato la colpevolezza degli agenti, confermando il racconto dei ragazzi.
Ciò che è successo quella notte è stato un Abuso di polizia!
Tra novanta giorni verranno presentate le motivazioni della sentenza.

Aggiornamento Processo De Michiel udienza del 04.09.2017

Ieri, 4 settembre, si è tenuta l’ultima udienza della fase istruttoria del processo “De Michiel”. Sono stati ascoltati gli ultimi due imputati, il capopattuglia e un agente della stessa. A differenza di molte altre volte erano presenti quasi tutti gli agenti in servizio quella notte.
Per il primo si è tenuto solamente il controesame (era stato ascoltato la scorsa volta), l’agente invece è stato ascoltato sia sottoposto al controesame delle parti.
I due esami hanno fatto emergere diverse contraddizioni tra le versioni dei due agenti, evidenziando come abbiano commesso diversi errori procedurali il 2 aprile 2009. Inoltre accusano i ragazzi di essere stati talmente “indemoniati” da rendere impossibile l’identificazione in Rio del Tentor e di aver tirato così tanti “calcioni” da creare danni importanti agli agenti. La domanda che sorge spontanea è come abbiano fatto due ragazzi di poco più di vent’anni a mettere in difficoltà cinque agenti di polizia con diversi anni di esperienza.
L’udienza si è quindi conclusa con il rinvio per le arringhe conclusive al 18 ottobre alle 14.30.
La conclusione di questa fase ci avvicina, finalmente, alla conclusione di un processo lungo, pieno di ostacoli e problematiche. Ci sono voluti anni per arrivare a questo momento ma, finalmente, dopo poco meno di nove anni, si cercherà di avere una versione unica della storia.

POLICE THE POLICE! Controlliamo gli abusi e le violenze in divisa

Lunedì 17 luglio Padova è stata, purtroppo, teatro di una squallida parata nazista contro lo Ius Soli, organizzata da Forza Nuova con la partecipazione del Veneto Fronte Skinhead. Gli antifascisti cittadini hanno risposto con una presenza massiccia, dimostrando come un gran numero di persone, in una torrida giornata di luglio, fosse pronto a cacciare i quattro ratti nascosti dietro decine di poliziotti.
Il corteo parte da Piazza Insurrezione, raggiunge il Liston e poi si dirige verso le piazze. Proprio in Piazza dei Signori il corteo si ritrova improvvisamente non scortato dalla Polizia e svolta a sinistra. In questo frangente lo schieramento di celere che guidava il corteo si prepara ad una carica, con scene di cui purtroppo non si hanno registrazioni ma che vengono denunciate da decine di partecipanti: dalla volontà di alcuni funzionari di caricare alle spalle i/le compagn*, alla DIGOS in motorino che si lancia in mezzo alla gente che corre, rischiando di investire alcun* manifestanti. Tutto questo con il chiaro intento di spezzare il corteo e di isolarne la testa.
La situazione si scalda ulteriormente nell’altro angolo della piazza, dove un plotone passa in mezzo ai tavolini dei locali e si appresta alla carica. Diventa così evidente come la Questura di Padova non abbia il controllo di ciò che succede nella piazza, permettendo ai singoli plotoni di energumeni in divisa di agire liberamente.
In entrambe le occasioni il corteo viene tutelato da cordoni di compagn* che si pongono in difesa della manifestazione. Dopo il secondo attacco il corteo si ricompatta in Piazza delle Erbe, seguito da uno schieramento di celerini che battono i manganelli sugli scudi.
La polizia riesce a blindare la piazza, ma l’obiettivo di tutt* i/le manifestnat* è chiaro: evitare che Piazza Antenore, luogo simbolo dei movimenti sociali padovani, venga invasa dall’estrema destra.
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Contestiamo Minniti a Padova! No One is Illegal!

Contestiamo il Ministro degli Interni per una città solidale e libera
Venerdì 2 giugno il Ministro degli Interni Marco Minniti verrà a Padova a incontrare il candidato sindaco del centro Sergio Giordani. Possiamo immaginare la gioia del razzista Saia ex assessore sceriffo della destra oggi alleato del P.D. a cui detta la linea in tema di sicurezza.
Al centro dell’incontro ci sarà naturalmente il recente vanto xenofobo del P.D. e cioè la Legge Minniti-Orlando. Questo provvedimento tenta di mettere in atto una “simbiosi mortale” tra politiche di sicurezza urbana sempre più violente, escludenti ed oppressive (il Daspo urbano per i comportamenti indecorosi e antisociali) e un attacco inaccettabile sia verso la libertà e i diritti delle/dei richiedenti asilo (cancellazione del secondo grado di giudizio nell’iter della domanda di protezione internazionale) sia verso gli operatori che operano nel campo dell’accoglienza ( è previsto che si trasformino in pubblici ufficiali minando la loro preziosa condizione di “terzietà”).
Venerdì 2 giugno alla guerra dichiarata alla marginalità e ai migranti dal Minniti vogliamo contrapporre l’idea di una città aperta che rifiuta con forza ogni forma di oppressione e disciplinamento razziale, di genere o economico. All’attacco dichiarato da Minniti ai diritti e alle libertà di tutte e tutti, autoctoni e migranti, rispondiamo costruendo una città meticcia e multietnica attraverso la cooperazione tra tutte le soggettività, i gruppi e i progetti solidali e antirazzisti che ogni giorno lavorano sul territorio!
ore 17.30 – @Liston (via VIII Febbraio) – Padova