ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

COMUNICATO DI ACAD OLUS IN MERITO AL PROCEDIMENTO AVVIATO CONTRO L’ITALIA DALLA CORTE EUROPEA PER I DIRITTI DELL’UOMO SUL CASO MAGHERINI

Oggi, 07/01/22, la Corte Europea per i diritti dell’uomo ha annunciato l’apertura di un procedimento a carico dell’Italia in merito alla morte di Riccardo Magherini con il quale esige ” chiarimenti su questioni sollevate dall’esame dei fatti, degli atti, delle sentenze e della normativa italiana, che segnalano possibili violazioni della Convenzione europea.”
Un vero e proprio -“atto di accusa” nei confronti dell’Italia, contro gli apparati del controllo e della repressione e contro la politica che li governa-.
l’Italia dovrà rispondere della morte di Riccardo e della malagiustizia che ha garantito l’impunità ai 4 carabinieri che lo fermarono la notte del 3 marzo 2014 fino a condurlo alla morte.
Attendevamo questa notizia, ci aveva informati la famiglia nei giorni precedenti di un’imminente pronuncia della corte europea, e così è stato.
Ci sono voluti quasi 8 anni di battaglie, ma presto Guido avrà quel famoso “foglio di carta con su scritto che me lo hanno ammazzato” da dare a Brando.
Ci aspettiamo sanzioni pesantissime nei confronti dell’Italia per la morte di Riky e per lo scandalo giudiziario che ha portato all’assoluzione in Cassazione dei quattro carabinieri coinvolti.


Riportiamo le più importanti domande poste al Governo italiano:
” l’uso della forza da parte dei carabinieri è stato “assolutamente necessario e strettamente proporzionato” al raggiungimento dello scopo perseguito (il contenimento della persona fermata)? Le autorità pubbliche hanno garantito che fosse tutelata dagli operatori la particolare condizione di vulnerabilità del soggetto in questione? Le stesse autorità possono dimostrare di aver fornito agli agenti che operano in circostanze simili una formazione adeguata, capace di evitare abusi e trattamenti inumani e degradanti?”
Domande che noi abbiamo ampliato e posto più volte nel corso di questi lunghissimi anni.
E che risponda l’Italia del famoso protocollo di intervento che troppo spesso ha causato la morte per asfissia posturale.
Riky come Arafet, Aldro, Michele e troppi altri.
Dovrà dire perché l’Italia ha assolto e giustificato la morte di un uomo che chiedeva aiuto mentre quattro carabinieri lo soffocavano sull’asfalto.
E che risponda l’Italia sulle torture subite da Riky, con i numerosi video e testimonianze che chiariscono quanto accaduto.
E che l’Italia ci dica perché Riccardo aveva “edema ed emorragiole cerebrali perivasali” al CERVELLO; “edema interstiziale e ondulazione delle miofibre con emorragiole subendocardiche” al CUORE; “emorragiole subpleuriche e inralveolari, edema focale intraaveolare e interruzione acuta dei setti e macrofagi intraalveolari” AI POLMONI; “emorragie subcapsulari ed intraparenchimali del lobo caudato” AL FEGATO, e “frattura costale con aspetti di vitalità” ALL’ADDOME in corrispondenza dei calci subiti.
E che risponda l’Italia spiegando come un processo possa partire giusto se fin dall’inizio ci sono state anomalie sostanziali con un PM che non si è mai recato sul posto al momento della morte e non ha coordinato da lì le prime indagini che sono state fatte dai carabinieri stessi!
E che risponda l’Italia sul perché negli anni è stato fatto di tutto per ostacolare la sacrosanta lotta per la verità, che ci dica finalmente perché è stato infangato da istituzioni, questure e giornali il nome di RICCARDO “il drogato a D’ORSO nudo incontenibile” come scrisse uno dei CC, a sottolineare che se la fosse cercata e meritata ( oltre ad evidenziare i suoi problemi con la lingua italiana).
E risponda l’Italia sugli insabbiamenti e le intimidazioni nelle indagini.
Risponda l’Italia spiegando i ritardi sui processi, i magheggi sulle autopsie.
Ci dica perché i soldi pubblici sono stati spesi per mandare innumerevoli camionette ogni qual volta veniva indetto un presidio di solidarietà fuori dai tribunali o per far togliere dalla DIGOS striscioni commemorativi nelle strade di Firenze e non per avviare indagini interne sugli evidenti marciumi a più livelli.
E già che c’è, risponda l’Italia su come sia possibile avere all’interno di un corpo istituzionale persone in divisa che si fanno chiamare “PISTOLERO” che inneggiano pubblicamente sui social ai “sabati fascisti” e al Duce o a definire Riccardo come “il tossico che doveva morire” e poi li ritroviamo ad uccidere per le nostre strade.
Ci dica perché le famiglie delle vittime vengono abbandonate e massacrate da continue delusioni, disillusioni e offese dai vari Governi, Giovanardi o Salvini di turno.
Ci dica perché ogni qual volta la morte di un uomo è causata da appartenenti alle forze dell’ordine dobbiamo subire quel teatro assurdo fatto di processi giudiziari falsati che portano a condanne ridicole di 6-7 mesi in primo grado poi addirittura cancellate in Cassazione davanti all’evidenza di un omicidio.
Ci dica come sia possibile che tutto questo ancora non abbia avuto una fine.
Attendiamo, senza mai smettere di lottare contro ogni abuso.
Un abbraccio a tutta la famiglia Magherini e a tutti gli amici e amiche del Maghero.

Acad-Onlus

OMICIDIO RICCARDO MAGHERINI: ACCOLTO IL RICORSO A STRASBURGO, LO STATO ITALIANO A RISCHIO SANZIONI

La Corte Europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha accolto il ricorso dei legali della famiglia Magherini, depositato dopo la vergognosa sentenza di assoluzione in Cassazione del novembre scorso. La Corte Europea affronterà il caso del processo per l’omicidio di Riccardo, morto il 3 marzo 2014 nelle mani di 4 carabinieri in Borgo San Frediano a Firenze.
Strasburgo si dovrà pronunciare sulla richiesta di condannare l’Italia per non aver rispettato il diritto alla vita e l’equo processo per la morte di Riky e per aver garantito impunità alle divise coinvolte.

BASTA IMPUNITÀ.
RIKY VIVE.

Firenze: vietata assemblea con studenti e ACAD sul caso Magherini

Condividiamo il comunicato degli studenti del liceo Castelnuovo a seguito dell’ imposizione da parte del consiglio di istituto di vietare un momento formativo insieme ad ACAD.
Ci dispiace che un logo fatto per noi da #Zerocalcare, un artista famoso e apprezzato, che gira il mondo, un artista presentato e apprezzato perfino nella televisione RAI pubblica, intervistato da Fazio a “Che tempo Che fa” proprio nei tempi in cui disegnava per noi quel logo, sia stato la causa di questa vergognosa censura.
Siamo rammaricati e MOLTO perplessi per una causa che sembra un pretesto e una scusa per non parlare delle problematiche reali che investono tutti noi e per nascondere la gravità del meccanismo che sta dietro agli abusi delle forze dell’ ordine nel nostro paese. Chi censura la verità e gli Abusi è complice di tale meccanismo, ed è questa la cosa grave, non un disegno che con geniale ironia mette a nudo una problematica.
Sarebbe stato molto meglio se si fossero investite energie nel censurare dai pubblici uffici chi ha ucciso quella notte RICCARDO e chi ha assolto i suoi assassini nel terzo grado della giustizia italiana.
Andiamo avanti, denunciando questa censura e ci vediamo domani allo spazio autogestito in Polveriera a Firenze per l’assemblea programmata, che cambia sì luogo, ma che di certo non avete fermato.
La verità è più forte delle censure.

CASTELNUOVO SCUOLA DELLA CENSURA E DELLA VERGOGNA
Firenze, 3 marzo 2014
Riccardo Magherini si trova in San Frediano, arriva sul posto una volante dei carabinieri che lo ferma.
I militari lo terranno a terra a tal punto da soffocarlo e provocarne la morte fra le grida di dolore che squarciano la notte, fra le parole di Riccardo a ricordare il figlio a cui quattro uomini in divisa stanno strappando il padre.
Firenze, 15 novembre 2018
Nonostante due condanne, gli evidenti segni sul corpo di Riccardo, le numerose testimonianze e i video che da anni circolano in rete una vergognosa sentenza assolve i quattro carabinieri.
“Hanno seguito la procedura”
Quindi la loro “procedura” per la nostra “sicurezza” ci provocherebbe la morte?
Non si parla più nemmeno di mele marce ormai, è l’intero sistema ad essere marcio e a mostrare le proprie forze dell’ordine per quello che sono: assassini in divisa al servizio di un sistema repressivo che garantisce loro impunità.
Firenze, 28 gennaio 2019
Stavolta la vergogna non esce da un’aula di tribunale, ma da una scuola.
Al Castelnuovo il consiglio di istituto deve approvare le assemblee da svolgere nel corso del forum.
Fra quelle proposte dal collettivo vi è quella sul caso magherini insieme ad ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus, che viene rifiutata con l’assurda motivazione del logo dell’associazione, che a detta di certi soggetti non sarebbe adatto ad entrare in una scuola.
Non è la prima volta che al Castelnuovo succede qualcosa del genere, così come non è la prima volta che ACAD entra in una scuola a fare assemblea.
Stavolta però siamo ancora più incazzati e proviamo ancora più schifo per quanto avvenuto.
Quattro carabinieri hanno ammazzato un uomo nella nostra città e al Castelnuovo non se ne può parlare.
È stato detto da una sentenza che la procedura normale delle forze dell’ordine porta alla morte e al Castelnuovo non se ne può parlare.
Il silenzio è complice della violenza e vergognoso tanto quanto l’assoluzione; che osservino bene le foto di Riccardo tutti quelli che hanno avuto la brillante idea di bocciare questa assemblea e si facciano due domande prima di rimettere piede in una scuola.
A chi ha avuto questa grande trovata ricordiamo invece che non è finita qui e che la verità e la giustizia non passano né dalle aule dei tribunali né dai consigli di istituto.
Delle nostre storie, delle nostre strade e delle nostre scuole ci riprenderemo tutto, senza chiedere il permesso a nessuno!
GIUSTIZIA PER MAGHERINI!
Collettivo Cosmos Castelnuovo

In Piazza Per Riky / Giornata mondiale per i diritti umani

10 dicembre 2018
Giornata mondiale per i diritti umani
A Firenze In piazza per Riky

Dalle ore 18:30 in piazza Santo Spirito.
Interventi, proiezioni, letture.

La famiglia e gli amici del Maghero
ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa –onlus)

Riccardo Magherini è morto chiedendo AIUTO e urlando “Sto morendo!” mentre era
bloccato a terra da 4 carabinieri, nel cuore di Firenze, in Borgo San Frediano il 3 marzo 2014. Riccardo è stato preso a calci dai Carabinieri mentre era a terra e in manette.
Riccardo era confuso, in quel periodo aveva attacchi di panico ed era in difficoltà, ma la sua morte è stata causata da quelli che lui stesso pensava fossero accorsi per aiutarlo.
Dopo i due gradi di processo in cui i carabinieri sono stati ritenuti colpevoli della morte di Riky, gli stessi sono stati assolti in Cassazione perché il “fatto non costituisce reato” come se fosse normale praticare un fermo a terra in quel modo, torturando con un ginocchio sopra il collo di Riccardo, mentre lui grida che sta per morire e poi soffoca.
TUTTI ASSOLTI: per la giustizia italiana è finita qui.
TUTTI ASSOLTI.
Riccardo è morto da solo.
Nel nostro paese soffocare un uomo che chiedeva aiuto “non costituisce reato”.
Prendere a calci un uomo immobilizzato a terra “non costituisce reato”, picchiarlo ripetutamente come hanno riferito ben 14 testimoni “non costituisce reato”.
Intimidire testimoni nel cuore della notte “non costituisce reato”.
Insabbiare e depistare le indagini fin dai primi momenti “non costituisce reato”.
Il video terribile che documenta la morte di Riccardo stretto al suolo mentre urla invano pensando a suo figlio non è prova di reato.
Tutto questo è inaccettabile!
La famiglia di Riccardo ora vuole ricorrere alla Corte Europea dei dirittti umani di Strasburgo. Soteniamo tutti uniti questa battaglia perché I Diritti Umani sono di tutti e tutte, e a tutti e tutte chiediamo di unirsi e partecipare perché la giornata mondiale dei diritti umani sia anche e soprattutto un momento per ricordare Riky e la vergogna infinita di questa assoluzione.
Perché Riccardo non sia simbolo di ingiustizia ma di una giustizia sociale riscritta dalla forza popolare…fino a Strasburgo e oltre!
Raccontiamo la storia di Riccardo! Raccontiamo e ribaltiamo questa ingiustizia!
I ♥ Riky

Contro la censura dei principali media nazionali

Ieri una delle tifoserie più importanti d’ Italia ha riscritto con la forza popolare e collettiva la sentenza sulla morte di Riccardo Magherini.
Una coreografia ricca di significati, di amore, di solidarietà, ma anche di lotta e dissenso per l’ assoluzione dei 4 carabinieri imputati e per un intero sistema di potere che si è autoassolto.
La risposta al gesto più forte che sia mai stato fatto da una curva contro il sistema abusi e a solidarietà di una famiglia che ha subito un’immensa ingiustizia, è la censura da parte dei principali tg e giornali nazionali.
Vi chiediamo di diffondere il più possibile la coreografia della Curva Fiesole e il comunicato di spiegazione della stessa.
Questo il comunicato della tifoseria viola:
“La coreografia di oggi e stata dedicata, come avete potuto vedere, a RICCARDO MAGHERINI.
Riky, oltre ad aver giocato nelle giovanili della fiorentina, era un ragazzo nato e cresciuto a Firenze, uno di noi. Non possiamo e non vogliamo dimenticarlo dopo la vergognosa sentenza che ha assolto dei vigliacchi con la divisa addosso che lo hanno ucciso. Quello che abbiamo fatto oggi rimarrà indelebile nella storia ma soprattutto vogliamo rimanga indelebile nella memoria di Brando, il figlio di Riky, che quando sarà più grande saprà che suo padre non è quello che hanno descritto loro, ma che era un ragazzo di Firenze ucciso ingiustamente e per il quale c’è un popolo intero, quello fiorentino che chiede giustizia e verità. RICCARDO MAGHERINI VIVE NE CUORE DI FIRENZE
UNOVEDUESEI-CURVA FIESOLE”
#RikyOvunque
#NoAllaCensura