ACAD

-Associazione Contro gli Abusi in Divisa – ONLUS –

Alessandria: presentazione Federico Ovunque con l’autore Daniele Vecchi

Una notte d’autunno, il 25 settembre del 2005, 4 poliziotti strapparono agli affetti più cari la vita di un ragazzo.
Federico aveva solo 18 anni e la sua unica colpa fu trovarsi nel posto sbagliato, al momento sbagliato.
“Un’incredibile macchina del fango provò in tutti i modi a screditare la sua figura”. Una consuetudine consolidata messa in atto contro le vittime di violenze commesse da FO, a cui molte volte abbiamo assistito. Testimonianza di un male profondamente radicato nelle istituzioni.
Il 1 Dicembre 2017 fu impedito ai tifosi della Spal di introdurre sugli spalti dello Stadio Olimpico di Roma la bandiera raffigurante il viso di Federico. Acad lanciò la campagna #FedericoOvunque. Curve, ultras, semplici tifosi, disobbedirono ai divieti di coloro che vorrebbero negare la sua memoria.
“Federico ovunque nasce per raccontare questo ennesimo scandalo ma anche per festeggiare la determinazione con cui una parte importante del movimento ultras ha sfidato la legge in nome della verità e della giustizia per Aldro e tutte le vittime degli abusi in divisa.

10 Settembre h.18,30: presentazione “Federico Ovunque” con l’autore D.Vecchi e ACAD

Giovedi 10 Settembre alle 18,30 ci rivediamo per un settembre pieno di cose, presentazioni, momenti di confronto.
Con noi ci sarà l’autore Daniele Vecchi, la casa editrice Red Star Press – Hellnation Libr, ACAD Associazione Contro gli Abusi in Divisa – Onlus, i tifosi spallini, le Madri Per Roma Citta’ Aperta.
E in un certo senso continua ad esserci pure Federico, ovunque.

Gli altri Stefano Cucchi – I casi di abusi in divisa ancora aperti in Italia

Nell’anniversario della morte di Stefano Cucchi, ricordiamo i casi di cittadini morti durante un’azione delle forze dell’ordine o sotto la loro custodia.
In questi giorni l’attenzione è di nuovo puntata sugli abusi delle forze dell’ordine grazie a un caso emblematico, il caso Cucchi, al film che ne è stato tratto e alla svolta processuale data dalla confessione del carabiniere Tedesco, che ha indicato i colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro come gli autori del pestaggio. Una svolta che Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Cucchi—ma anche delle famiglie Aldrovandi, Uva, Magherini—ha definito “eclatante”, perché offre una “testimonianza diretta di chi ha assistito ai fatti,” ma non solo: “riferisce anche dei condizionamenti e delle intimidazioni subite, e di tutto quello che è successo dopo.”
Gli abusi in divisa, in realtà, sono un argomento che torna ciclicamente nella sfera mediatica, spinto da un nuovo caso o dalla pubblicazione di un rapporto sul numero di suicidi e morti sospette nelle carceri. Ciò che manca sempre è la volontà, soprattutto istituzionale, di costruire una riflessione più ampia, che non solo unisca tra loro i vari casi, ma li riconosca come il frutto di politiche sbagliate e di una mentalità comune costruita ad hoc, basata in primo luogo sulla criminalizzazione.
“La criminalizzazione della vittima è una costante nei casi di malapolizia,” spiega Checchino Antonini, giornalista e attivista di ACAD (Associazione contro gli abusi in divisa). “Di questi casi si tende a parlare in termini emotivi, della pena che si prova per l’una o per l’altra parte. Si parla di onore o disonore dell’Arma, e non si indaga, per esempio, il legame con il proibizionismo o con il razzismo. Non si mette in discussione il tipo di addestramento ricevuto e non si parla del fatto che da tempo è in atto una forte criminalizzazione dei conflitti sociali. L’ossessione per il decoro e un’emergenza sicurezza che è tutto meno che un’emergenza (visto che i reati sono in continuo calo) portano a una vera e propria repressione di alcuni stili di vita.” Il migrante, il tossico, l’attivista dei centri sociali, il senzatetto, lo spacciatore diventano tutte categorie percepite come zavorre sociali (della serie “mi dispiace che sia morto MA”). Leggi tutto

Aperitivo Benefit organizzato dalla Brigata Dax a sostegno della campagna di Acad #federicoovunque

Venerdì 9 Marzo 2018
Presso Pub Alzaia24
Alzaia naviglio Pavese n* 24
h.19.30

a seguito dei provvedimenti repressivi ai danni delle tifoserie che hanno voluto esporre gli striscioni con il viso di Aldro.
Sin dal principio, l’associazione Contro gli Abusi in Divisa, ha espresso la disponibilità nel supportare con i suoi avvocati e con la promozione di una raccolta fondi, i tifosi che hanno necessità di aiuto.
Contro la violenza pubblica con la quale si ha intenzione di impedire il ricordo, anche la Brigata Dax ha esposto fieramente e con orgoglio, lo striscione in memoria di Federico per questo sentiamo la necessità di organizzare questo momento di socialità collettiva, che ha anche uno scopo ben preciso: urlare che la memoria non si nega e non si autorizza.
Una parte del ricavato di ogni consumazione, andrà a coprire le spese della campagna #federicoOvunque
Ringraziamo il pub Alzaia 24 che ci ospiterà e vi aspettiamo in tanti,a questa bevuta,per una buona causa. Adelante Compañeros.

Acad a Teramo

Lo spazio Gagarin ci invita a presentare l’associazione e a promuovere la campagna di tesseramento ACAD: Associazione Contro gli Abusi in Divisa.
Racconteremo chi siamo e cosa facciamo e si parlerà dell’attuale campagna #FedericoOvunque da noi lanciata un paio di mesi fa.
Ore 19.00 – Via N.Sauro 52 TERAMO.
– Proiezioni video
– Presentazione dell’associazione
– Aperitivo di autofinanziamento
Sarà presente il nostro banchetto dove potrete trovare materiale informativo e divulgativo.
Per farvi un’idea di chi siamo:

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A seguire si balla.. Jamaican dj set!
Vi aspettiamo! 🙂